Lo hanno trovato venerdì, ai piedi di una gru alta 45 metri, una di quelle dell'immenso cantiere di risistemazione della porte Maillot. L'Arco di Trionfo e le luci...
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L'ultimo messaggio al nonno da un hotel di lusso
La professoressa: «Avevamo bisogno della tua anima bella, adesso sei con la mamma»
L'ORGOGLIO
L'orgoglio di suo nonno, e anche del suo quartiere, dove diversi si erano mobilitati per dargli una mano, visto che la pensione con cui vivevano entrambi non era altissima. E invece è finito tutto venerdì sera, a Parigi, in un piazzalone di polvere, scavi e macchinari spenti, con le luci in cima alle gru, e le luci dei palazzi moderni che circondano questo snodo di Parigi trafficatissimo, su cui si affaccia il palazzo dei Congressi e vicino al Péripherique, la tangenziale della città. Al nonno aveva detto che partiva per andare a Torino, a studiare. Poi più nessuna notizia. Perché è venuto a Parigi? E soprattutto, aveva deciso di venire qui per morire? Al nonno hanno dato la notizia con molta cautela: è anziano, la salute è debole, ha gravi problemi di cuore. I genitori non ci sono. Il padre non è mai stato presente, la madre è morta quando era molto piccolo.
LE INDAGINI
La polizia francese adesso ha aperto un'inchiesta. Una procedura normale per un caso come questo, dicono a Parigi. E anche dall'Italia spingono per fare tutta la chiarezza possibile sulla morte di Alessio. Ci sarà l'autopsia, si controlleranno i dati sul cellulare. Cercare di capire chi sono le ultime persone con cui è entrato in contatto, chi ha incontrato. La polizia ha già acquisito le telecamere della zona per ricostruire la vicenda e verificare l'eventuale presenza di terzi. Di sicuro, Alessio era solo ad aver preso una camera nell'Hotel Meridien. E' un hotel grande, a poche decine di metri dalla porte Maillot, moderno, grigio fuori, lussuoso dentro. Le camere sono a circa duecento euro a notte. Un posto decisamente insolito per un diciottenne che decide di stare a Parigi.
IL VIAGGIO
Secondo alcune informazioni ancora da confermare, potrebbe aver fatto tappa a Montecarlo nel suo viaggio verso Parigi. In camera ha lasciato un bigliettino per il nonno: «Il nonno migliore, un grande esempio».
LE IPOTESI
L'ipotesi del suicidio resta dunque quella privilegiata, ma sarà confermata soltanto dopo tutti gli accertamenti, entro la fine di questa settimana. A Roverino è lo sgomento. «Me lo aveva presentato un parrocchiano ed ero contento di aver conosciuto un piccolo genio ha raccontato dono Domenico Orlando, vice parroco di San Nicola a Ventimiglia Anche io mi pongo delle domande e vorrei capire meglio cosa è successo».
GLI AMICI
Gli amici non capiscono, dicono che no, a Parigi non conosceva nessuno e non c'era nessuna fidanzata. Per la polizia, come per tutti era un bravo ragazzo, nessun contatto con ambienti criminali. I suoi ex insegnanti sono unanimi, non solo uno studente fuori dal comune per intelligenza e studio, precoce e brillante, ma soprattutto un ragazzo simpatico, sorridente, che amava lo sport, stare con gli amici. Gli amici e i vicini della casa a Roverino non si erano fatti pregare per aiutare Alessio ad andare a Torino, dove al Politecnico aveva ottenuto anche una borsa di studio.
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Il Gazzettino