Si continua ad indagare sul caso di Alessandro Neri, il 28enne morto due giorni prima del ritrovamento del corpo tra gli arbusti a fosso Vallelunga, nella periferia sud di...
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Il giovane era infatti rampollo di una ricca famiglia, grazie alla fortuna del nonno fatta in Venezuela. Probabilmente i suoi affari potrebbero aver creato gelosie e spinto fino al terribile gesto. La morte di Alessandro sembra una vera esecuzione, un colpo secco al petto, opera di un killer professionista.
Alessandro è figlio dell’italo-venezuelana Laura Lamaletto e di papà Paolo orafo a Firenze, apparteneva alla famiglia dei Lamaletto, originaria di Giuliano Teatino, che grazie a nonno Gaetano in passato ha fatto fortuna in Venezuela. Una ricchezza costruita nell’edilizia, alla guida di una delle più importanti imprese di ceramica di tutta l’America latina. Rientrata qualche anno fa in Abruzzo, la famiglia ha investito quel patrimonio in ville, auto, proprietà. E poi c’era l’azienda vitivinicola Il Feuduccio, a Orsogna in provincia di Chieti, nella quale Alessandro lavorava.
Si indaga sul passato del nonno che tornò in Abruzzo in tempi record, probabilmente per fuggire da qualcosa o qualcuno, lo stesso che si sarebbe vendicato poi sul nipote, magari. Si tratta solo di ipotesi, ma gli inquirenti non escludono nulla. Alessandro ha lasciato la sua auto in centro, quindi presumibilmente è stato portato sul luogo del ritrovamento dal killer, ma sembra che il 28enne potrebbe essere stato ucciso in un posto diverso da quello in cui è stato trovato. Sono tutti tasselli da ricstruire e oggi l'autopsia che vcerrà eseguita sul cadavere potrà fare una maggiore chiarezza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino