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Oltre 220 milioni di bambini e le loro famiglie in Africa sono in condizioni di insicurezza idrica. L'impatto sta aumentando: il 58% dei bambini in Africa orientale e meridionale e il 31% dei bambini in Africa occidentale e centrale vivono in aree ad alta, o estremamente alta, vulnerabilità idrica. Lo denuncia l'Unicef in occasione della Giornata Mondiale contro desertificazione e siccità di ieri. Questi bambini, sottolinea Unicef, hanno maggiori probabilità di non andare scuola per raccogliere l'acqua; maggiori probabilità di soffrire di malnutrizione e ritardo nella crescita quando la siccità e le inondazioni hanno un impatto sulla produzione agricola; hanno più probabilità di ammalarsi quando le malattie trasmissibili e le infezioni si diffondono a causa della mancanza di servizi igienici e di acqua contaminata. Oltre all'impatto sulla salute e sul benessere dei bambini, l'insicurezza idrica limita anche la crescita economica e costringe le persone a migrare. Dato che il cambiamento climatico porta a modelli climatici estremi e imprevedibili e la crescita della popolazione incide sulle risorse idriche a causa dell'aumento della domanda e della competizione per l'acqua, la situazione potrà solo peggiorare.
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La realtà è dura: gli investimenti in infrastrutture idriche resilienti al clima in Africa sono attualmente molto al di sotto dei livelli necessari per garantire la sicurezza idrica alla popolazione del continente. La Banca di Sviluppo Africana stima che ogni anno dovrebbero essere investiti 64 miliardi di dollari per raggiungere l'obiettivo della sicurezza idrica per tutti in Africa nel 2025. Ma la cifra attuale investita è compresa tra 10 e 19 miliardi di dollari all'anno. Per Unicef, sono necessarie azioni urgenti per trasformare le prospettive di investimento per servizi idrici e igienico sanitari resilienti al clima in Africa.
Il Gazzettino