Afghanistan, ressa all'aeroporto di Kabul: almeno tre morti. L'ambasciata Usa agli americani: «Non ci andate»

A una settimana dalla presa di Kabul da parte dei talebani, la situazione all'aeroporto resta complessa. Migliaia di afghani continuano ad ammassarsi alle porte dello scalo...

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A una settimana dalla presa di Kabul da parte dei talebani, la situazione all'aeroporto resta complessa. Migliaia di afghani continuano ad ammassarsi alle porte dello scalo per tentare di lasciare il Paese, e nella ressa si contano altri morti. Il caos è tale che gli americani hanno chiesto ai connazionali di non tentare di raggiungere l'aeroporto e hanno mobilitato gli elicotteri per evacuazioni in altre zone della città. Una situazione di instabilità che inquieta i nuovi padroni del Paese. 

 

Afghanistan, Biden: «In contatto con talebani». Telefonata con Draghi

 

Afghanistan, ressa all'aeroporto di Kabul

La massiccia operazione di evacuazione da Kabul, «una delle più difficili della storia» secondo quanto ha ammesso il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, sta proseguendo tra mille difficoltà. «La situazione è molto fluida e si evolve di ora in ora», ha riferito il Pentagono, dando il senso di quanto sia complicato pianificare. Dopo le prime evacuazioni di migliaia di stranieri ed ex collaboratori locali, adesso ci sono più aerei pronti a partire che passeggeri, a causa della difficoltà nel raggiungere l'aeroporto, ha rilevato la Nato. Migliaia di famiglie afghane restano ammassate all'ingresso, per provare a espatriare. I giornalisti sul posto segnalano un «pandemonio totale» e corpi senza vita recuperati dalla calca. Almeno 4 le nuove vittime, che si aggiungono alle 12 dei giorni scorsi. Tanto che l'ambasciata Usa ha avvertito i connazionali di «potenziali minacce alla sicurezza fuori dai cancelli», suggerendo di evitare l'aeroporto. E l'esercito, che controlla l'interno dello scalo, per la prima volta ha effettuato un'operazione all'esterno, inviando 3 elicotteri per recuperare 169 persone in un hotel. 

 

 

Governo inclusivo

Per neutralizzare un potenziale esodo lo stato maggiore dei talebani sta accelerando i tempi per formare un nuovo governo, sulla carta «inclusivo» di tutte le anime del Paese, che garantisca l'ordine e rassicuri la popolazione. I talebani hanno un altro problema: devono fare i conti con una resistenza che muove i primi passi. Nel nord le forze locali hanno ripreso il controllo di tre distretti della provincia di Baghlan. Si è trattato del primo scontro vero da quando gli insorti hanno preso Kabul. 

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Il Gazzettino