Aereo turistico d'epoca cade sulle Alpi svizzere: 20 morti

Un'escursione affascinante su un aereo d'epoca a elica che sorvola le cime delle Alpi svizzere si è trasformata in tragedia. Sono tutti morti i 17 turisti svizzeri...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un'escursione affascinante su un aereo d'epoca a elica che sorvola le cime delle Alpi svizzere si è trasformata in tragedia. Sono tutti morti i 17 turisti svizzeri e austriaci e i tre membri d'equipaggio che erano a bordo del Junkers Ju-52, gioiello del 1939 apparentemente in perfette condizioni precipitato per cause ancora sconosciute sul Piz Segnas, tra il Canton Glarona e il Canton Grigioni, 50 minuti dopo il decollo dall'aerodromo Magadino di Locarno.


LEGGI ANCHE Aereo cade dopo il decollo in Messico, tutti salvi i 101 a bordo. Grave il pilota-eroe. Il video di una passeggera

 
Il velivolo sarebbe dovuto atterrare a Duebendorf, vicino a Zurigo, da dove era partito due giorni prima. Ma la 'crociera vintage' sulle nuvole alla scoperta del Canton Ticino è finita ieri pomeriggio poco prima delle 17 con uno schianto in picchiata da 2.540 metri. Niente da fare per gli 11 uomini e le nove donne che avevano tra i 42 e gli 84 anni. Erano arrivati venerdì a Magadino, piccola frazione del Canton Ticino: poi un'escursione in una grotta a Meride e una notte a Lugano, da dove erano ripartiti per visitare il mercato di Porlezza, località turistica della provincia di Como. Poi di nuovo a bordo, verso casa, dove non sono mai arrivati.

Sarà difficile stabilire le ragioni dell'incidente perché l'aereo, che non aveva segnalato avarie nè lanciato SOS non era dotato di scatole nere e tra le montagne della zona - frequentata da escursionisti e sciatori e dove c'è anche un ghiacciaio - ci sono pochi radar. Le indagini saranno «relativamente complesse perché dobbiamo incrociare varie indicazioni, informazioni, rilevamenti e valutarli», ha detto Andreas Tobler, funzionario di polizia della zona, precisando che non ci sono segnali di «influenze esterne» e che l'aereo non ha preso fuoco nè prima nè dopo l'impatto e non ha perso parti durante il volo. Escluso anche lo scontro in volo con un qualche cavo. L'unica cosa certa è che «l'aereo si è schiantato sul terreno quasi verticalmente a una velocità relativamente alta», ha detto Daniel Knecht, del Board di indagine sulla sicurezza dei trasporti svizzeri.

La serie di Ju-52, costruiti in Germania in 5 mila esemplari, erano parte della flotta aeronautica svizzera che li aveva dismessi nel 1981. Ma erano tornati a volare nel 1983, quando la compagnia Ju-Air aveva iniziato a utilizzarli per gli 'Adventure flight', pacchetti per i cultori delle emozioni d'epoca: due giorni di volo comprensivi di pasti e di una notte in hotel a 1.136 franchi svizzeri. «Gli aerei sono guidati esclusivamente da piloti di grande esperienza, sottoposti a regolari controlli e revisionati dai nostri tecnici», ha spiegato Kurt Waldmeier, co-fondatore e amministratore delegato della compagnia, precisando che «il velivolo che si è schiantato aveva 10.187 ore di volo e che gli interventi di manutenzione venivano effettuati ogni 35 ore di attività». L'ultimo era stato a fine luglio.


L'aereo aveva volato durante tutto l'inverno, ha aggiunto Waldmeier, secondo il quale «non aveva avuto problemi tecnici». I due piloti, di 62 e 63 anni, avevano una lunga esperienza con il Ju-52 e avevano lavorato su aerei civili e militari. La compagnia, che operava con altri due Ju-52 ha sospeso i voli fino a quando non saranno chiarite dinamica e cause dell'incidente.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino