Vivo per due minuti di ritardo. «Il 10 marzo è il mio giorno fortunato», scrive il passeggero greco Antonis Mavropoulos su Facebook, postando il...
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Antonis Mavropoulos lo ha saputo mentre aspettava nella lounge Ethiopian di essere imbarcato sul volo successivo. «Non può salire nemmeno su quello», gli hanno comunicato a un certo punto. Il motivo lo ha capito poco dopo quando la polizia, mentre lui aveva ripreso a protestare, gli ha detto dell'incidente. «Lei è l'unico passeggero a non essere salito su quell'aereo quindi dobbiamo necessariamente fare delle verifiche».
«Non mi hanno lasciato margini di discussione, nonostante le mie insistenze. Mi hanno detto di non protestare e di ringraziare Dio, perché ero l’unico passeggero che non era entrato in quell’aereo, di cui non si ha più traccia. All’inizio ho pensato che stesse mentendo, poi ho capito dal loro atteggiamento che non era una bugia».
Quando la notizia ha cominciato a girare sul web ha capito di dover avvertire prima possibile i suoi cari. «In quel momento sono crollato, perché ho capito solo in quell’istante quanto ero stato fortunato». Il lungo post facebook di Antonis Mavropoulos termina con un pensiero sulla caducità della vita e sull'importanza di non darla mai per scontata: «Ci sono milioni di piccoli fili che muovono le nostre vite, e di cui non ci accorgiamo. Basta romperne uno per capire quanto sono importanti», Il lungo post facebook di Mavropoulos termina Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino