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La parola d'ordine è una sola: riscatto. E per il fronte progressista in corsa alle elezioni il riscatto partirà dal Sud Italia. Enrico Letta ne è convinto e suona la carica dalla Puglia. Ieri il segretario del Pd ha presentato «la Carta di Taranto» durante un comizio dall'omonimo capoluogo, altra tappa dell'Eco-tour sul bus elettrico partito venerdì da Brescia. Sette punti programmatici, dalla sanità alla scuola fino alla legalità, per un «manifesto per il Sud e le isole». «Difenderemo i fondi per il Mezzogiorno perché siamo convinti che il Pnrr sia la più grande occasione per le infrastrutture virtuali e fisiche», promette Letta sul palco, con lui i governatori di Puglia e Campania Michele Emiliano e Vincenzo De Luca e il responsabile Enti Locali Francesco Boccia. La proposta cardine? Da qui al 2029, «un totale di 900mila nuove assunzioni» nella PA, si legge nel documento, di cui 300mila entro il 2024. Numeri eloquenti che in serata attirano una stoccata dal leader di Azione Carlo Calenda, «Letta sta delirando».
LA CARTA
«Vogliamo una PA forte, efficace, giovane, digitale», garantisce da parte sua il leader dem snocciolando gli altri punti del programma per il Meridione. Come l'impegno a «portare entro il 2027 la spesa in sanità al 7% del Pil» e a «superare il criterio della spesa storica che per anni ha privato di risorse questi territori».
SFIDA A CONTE
Contro il leader M5S si scaglia anche lo «Sceriffo» De Luca. «È un turista svedese - l'accusa - noi difendiamo l'agenda sociale più dei Cinque Stelle». Emiliano invece sorvola e davanti alla platea tarantina lancia un ultimatum al centrodestra fra gli applausi del segretario: «La Puglia è la Stalingrado d'Italia, sputeranno sangue se vorranno passare qui. Noi non abbandoneremo mai il campo». Tanto sonoro da arrivare alle orecchie di Giorgia Meloni, in piazza Duomo a Milano: «La sinistra passa la giornata a costruire un mostro», la replica al vetriolo della leader di FdI. Nel pomeriggio, a Bari, Letta rimette nel mirino la sua migliore avversaria, «ogni volta che sento la frase rinegoziare il Pnrr ci leggo dietro un nuovo scippo del 40% della clausola di premialità al Sud». Nel capoluogo incontra il sindaco Antonio Decaro. Nelle ultime settimane le quotazioni del presidente dell'Anci per la futura segreteria del Pd sono salite vorticosamente, complice il suo attivismo con gli amministratori locali al Sud che al Nazareno non è passato inosservato. Il pressing per una candidatura, dalla Puglia, cresce di giorno in giorno. Ma per il momento il diretto interessato glissa e rema per il 25, «non ci penso». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino