Nuovi strumenti «diversificati» per venire incontro alle esigenze di lavoro occasionale da parte delle famiglie e delle imprese. Dopo l’abolizione dei voucher...
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Di più il ministro, nonostante le sollecitazioni da parte dei deputati, non dice. Sul tavolo ci dovrebbe essere, però, la proposta di Ap: al posto dei voucher verrebbero istituiti i buoni famiglia; esteso il lavoro a chiamata; introdotti i mini jobs alla tedesca. Gli alfaniani ne hanno parlato ieri con il premier Gentiloni, il quale - riferiscono i capigruppo centristi Maurizio Lupi e Laura Bianconi- avrebbe dato la sua disponibilità a varare in questa direzione un decreto già dal 15 maggio, così «da coprire il vuoto normativo» che si è creato con l’abolizione dei voucher.
La strada non è però così in discesa. Contro la proposta di Alternativa Popolare è già sceso in campo Mdp con Pierluigi Bersani: «Il decreto si può fare, si può anche discutere di un provvedimento di questo genere, ma così non va, non è convincente sui contenuti. Le tre tipologie sponsorizzate da Ap non vanno bene». E anche Sinistra italiana si dice contraria: «Nessuno pensi di far rientrare dalla finestra i voucher, che grazie ai firmatari del referendum promosso dalla Cgil sono usciti dalla porta, con i mini jobs alla tedesca, che in Germania peraltro stanno cambiando, o con l’allargamento del lavoro a chiamata» chiosa Giorgio Airaudo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino