Veneto in testa per l'uso di voucher Gli assegni sostengono il commercio

Veneto in testa per l'uso di voucher Gli assegni sostengono il commercio
VENEZIA - Veneto e Lombardia in testa per la vendita di voucher. Dal 2008 al 2015 i voucher venduti hanno sfondato quota 277 milioni 193mila. A questi vanno aggiunti i 25 milioni...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA - Veneto e Lombardia in testa per la vendita di voucher. Dal 2008 al 2015 i voucher venduti hanno sfondato quota 277 milioni 193mila. A questi vanno aggiunti i 25 milioni venduti nel primo trimestre 2016 per un totale astronomico che supera i 302 milioni di assegni. Il compenso medio annuo per il lavoratore (che percepisce 7,50 euro su 10 euro di valore nominale) si aggira sui 500 euro netti come da media 'trilussiana'. Sono Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna le regioni al top per assegni-lavoro venduti mentre Roma e Torino si piazzano in pole position tra le province più voucherizzate. È uno studio Uil a fare il punto su questo strumento varato 13 anni fa ma ora prepotentemente tornato alla ribalta per la mole di assegni utilizzati che originariamente avrebbero dovuto coprire i costi del lavoro accessorio, dalle baby sitter ai giardinieri. È proprio la quantità utilizzata, in rapida crescita da un anno all'altro, infatti, e l'ampliamento del campo di applicazione al commercio, al turismo e ai servizi che insieme utilizzano il 43,6% dei voucher venduti ad indicare al sindacato un evidente uso distorto dello strumento nato per combattere il sommerso. Per questo, come spiega il coordinatore dell'indagine, il segretario confederale Guglielmo Loy, intervenire solo sulla tracciabilità come sembra orientato a fare ormai il governo «non basta». 
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino