Vinitaly preannuncia un 2015 positivo, l'euro sostiene l'export di vino

Vinitaly preannuncia un 2015 positivo, l'euro sostiene l'export di vino
VERONA (Teleborsa) - Il 2015 è iniziato positivamente per il vino italiano. Lo dicono le aziende intervistate dall'Osservatorio “wine2wine” di Vinitaly, condotto fra...

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VERONA (Teleborsa) - Il 2015 è iniziato positivamente per il vino italiano. Lo dicono le aziende intervistate dall'Osservatorio “wine2wine” di Vinitaly, condotto fra maggio e giugno. Secondo il sondaggio, l'85% delle cantine italiane è soddisfatto dell'attuale andamento del mercato, grazie soprattutto all'ottima performance delle esportazioni nei primi 4 mesi dell'anno: delle oltre 400 cantine intervistate tra maggio e giugno, il 58,3% ha dichiarato una crescita del fatturato imputabile al commercio estero rispetto allo stesso periodo del 2014; il 32% è stabile; il 9,7% ha dichiarato un calo. Questo sentiment viene in parte confermato dai dati Istat del primo trimestre 2015 (ultima rilevazione disponibile), che indicano un valore delle esportazioni italiane di vino in aumento del 3,85% per un totale di quasi 1,189 miliardi di euro, anche se con una contrazione dei volumi di circa il 2%. Il trend poggia sull'andamento dell'economia e sull'indebolimento dell'euro verso il dollaro, che ha anche fatto impennare l'export verso gli Stati Uniti: il 76,2% delle cantine intervistate ha infatti dichiarato che quello americano è tra i tre mercati (con Canada e Regno Unito) che in questo momento stanno crescendo maggiormente. Più variegata l'opinione delle cantine nei confronti del mercato tedesco: 1 azienda su 3 (32,7% per la precisione) ha dichiarato un aumento delle vendite in Germania, ma più di un terzo (34,7%) sono state quelle che, al contrario, hanno registrato una contrazione. Tra le cantine che esportano i propri vini in più di 20 Paesi, solo la Russia ha avuto un andamento della domanda peggiore, a causa delle sanzioni. Anche la Cina mostra una situazione polarizzata, con aziende di piccole dimensioni che stanno aumentando le vendite (21,8% del totale) e imprese più strutturate che, nel 16% dei casi, indicano il Paese asiatico come un mercato in calo.
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Il Gazzettino