Nuovi stress test Bce, aumenti per Popolare Vicenza e Veneto Banca

Nuovi stress test Bce, aumenti per Popolare Vicenza e Veneto Banca
Nel 2016 torneranno gli stress test della Bce sulle banche europee. Un passaggio che preoccupa molto gli istituti italiani, usciti incerottati dall’esame dell’autunno scorso...

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Nel 2016 torneranno gli stress test della Bce sulle banche europee. Un passaggio che preoccupa molto gli istituti italiani, usciti incerottati dall’esame dell’autunno scorso che ha bocciato Carige e Mps. Diverse banche come Popolare Vicenza e Veneto Banca sono passate per il rotto della cuffia e ora s’interrogano, iniziando a ipotizzare nuovi aumenti di capitale. L’istituto di Montebelluna è alle prese con la mancata vendita di Bim (incasso previsto 250 milioni), solo parzilamente compensata dalla cessione dell’istituto centrale delle banche Popolari (plusvalenza di 140 milioni). Vicenza starebbe analizzando gli aumenti del capitale del passato e verificando l’effettiva consistenza degli stessi. In tutti e due i casi si potrebbe profilare la necessità di nuove cessioni (pezzo pregiato i fondi Arca) e di tornare sul mercato.




L’esame Bce questa volta potrebbe riguardare solo una parte dei 130 istituti messi sotto la lente nel 2014. Danièle Nouy, presidente del Consiglio di Vigilanza della Bce, è stato chiaro: «I bond sovrani non sono privi di rischio e ci dovrebbero essere un qualche tipo di limite alle esposizioni». Particolarmente presenti nei bilanci delle banche italiane, esposte per il 175% del patrimonio verso le emissioni governative. Altro problema delle banche italiche è che sono esposte con imprese e famiglie, fanno credito commerciale e non derivati, che invece abbondano negli istituti tedeschi e francesi. Oggi le regole premiano i "finanzieri" rispetto agli "sviluppatori". E non sembra in vista un cambiamento in quest’ottica. «Tutti e tre i grandi Paesi dell'Eurozona - Germania, Francia e Italia - sono stati colpiti nella stessa misura» dagli stress test della Bce, ma per le italiane l'impatto è stato maggiore «in larga parte per i margini ristretti sul capitale», ha detto Ignazio Angeloni, membro del consiglio di vigilanza della Bce, riconoscendo che nove banche italiane su 25 europee con carenza di capitale è «un numero elevato» ma che «nel frattempo molte banche (nel corso del 2014) avevano già aumentato preventivamente il capitale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino