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L'oro come bene rifugio? Ovviamente sì ma la tendenza è cambiata. Non lo si vende più per far fronte alla crisi economica ma per avere un tenore di vita più alto. Lo rivela un sondaggio condotto dall’agenzia di web marketing Deraweb, per conto della catena di compro oro OroEtic, su un campione di 50mila clienti selezionati. «Si tratta di una novità non da poco» spiega David Campomaggiore, Ceo di OroEtic. Un cambio di passo importante per un bene, l'oro, il cui valore in venticinque anni è aumentato del 560% e, negli ultimi cinque, del 60%.
É interessante la percentuale di persone che hanno risposto di vendere per condurre una vita più agiata: 63 su 100, ben oltre la metà. Il 63% degli intervistati, dunque, ha deciso di vendere l'oro per togliersi degli «sfizi» che altrimenti non potrebbero permettersi: «Per entrare nei particolari - dice ancora Campomaggiore - i soldi ricavati servono per comprare una televisione più grande, l’ultimo modello del telefono, una vacanza più bella, un vestito firmato.
Il 20% del campione intervistato è composto, invece, da persone più che benestanti che generalmente hanno delle ingenti quantità di oro nelle cassette di sicurezza delle banche e scelgono di vendere quando la quotazione del metallo prezioso schizza verso l’alto a causa di terremoti geopolitici, come a la guerra in Ucraina o la pandemia da Covid-19: «Sono persone - spiega Campomaggiore - che vendono l’oro come se avessero venduto i titoli azionari, magari comprati a prezzi più bassi e poi rivenduti quando la borsa cresce e quindi li premia. Scelgono di vendere per uno stretto aspetto finanziario ed economico, al fine di ricavare un importante guadagno dal metallo prezioso che stanno andando a vendere».
La terza fascia rappresentata dal 17% del campione è composta, infine, da persone che vendono per necessità economiche molto strette. «Si tratta - afferma Campomaggiore - di singoli o più spesso di famiglie che hanno bisogno di vendere l’oro per pagare una bolletta, per fare la spesa o per coprire delle spese impreviste e urgenti che minano la sopravvivenza propria e familiare. In realtà questa fascia che evidenzia difficoltà economiche è molto più ampia ma una buona parte di questa non ha neanche oro da vendere per far fronte alle necessità. É un campanello d’allarme da non sottovalutare».
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