Turismo, in lenta ripresa le vacanze nelle case religiose: ma già in centinaia hanno chiuso definitivamente

Turismo, in lenta ripresa le vacanze nelle case religiose: ma già centinaia di strutture hanno chiuso definitivamente
L'Associazione Ospitalità Religiosa Italiana ha sondato l'umore di oltre tremila gestori delle case religiose e no-profit che in Italia si dedicano...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

L'Associazione Ospitalità Religiosa Italiana ha sondato l'umore di oltre tremila gestori delle case religiose e no-profit che in Italia si dedicano all'ospitalità, compresa quella estiva per i vacanzieri. «Un primo raffronto è stato fatto con l'estate 2020, per capire se il 2021 vale o no la ripresa. Le presenze nell'ospitalità religiosa segnano in media un +29%. Tra i gestori, l'86% ha registrato un incremento, mentre il 14% lamenta ancora un ulteriore calo anche quest'anno», spiega il presidente Fabio Rocchi.

L'Associazione ha fatto un raffronto col 2019, ultimo anno 'normalè pre Covid: «Rispetto a quella annata, due gestori su 3 dichiarano perdite di presenze, mentre il restante terzo vive con soddisfazione un rincuorante aumento. Il bilancio complessivo medio del 2021 rispetto al 2019 si chiuderà comunque con un saldo negativo del 23%. Siamo quindi ben lungi dal lasciarci la crisi alle spalle, soprattutto sul fronte delle attività benefiche che vivono proprio con questi introiti.

Ma come guardano a questi dati le tante comunità religiose e laiche no-profit dedicate all'ospitalità? Pur considerando la »tara« dell'emergenza sanitaria, la maggior parte ritiene l'andamento della stagione estiva 2021 accettabile (49%), se non addirittura ottimo (20%) o eccellente (4%). Non manca però chi esprime invece una valutazione insufficiente (22%) o addirittura deludente (5%)».

E le prospettive? «Il 47% dei gestori manifesta fiducia nel futuro e continuerà nella missione dell'ospitalità. Dello stesso parere anche un altro 45%, che però ritiene di dover rivedere alcuni aspetti organizzativi per far funzionare al meglio l'accoglienza. L'8%, invece, ha deciso di spostare ogni valutazione a fine stagione per decidere se proseguire nell'ospitalità. Va ricordato - dice Rocchi - che nel primo anno della crisi sanitaria già centinaia di strutture avevano chiuso definitivamente i battenti».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino