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ROMA - Il limite di 1.000 euro dell'utilizzo del contante, in vigore dal 1 gennaio 2022 (fino al 31 dicembre 2021 scorso il tetto era di 2.000 euro, la stretta è scattata in base al decreto fiscale del governo Conte-bis ), «non si applica ad operazioni di versamento e di prelievo in contanti disposte dai clienti su conti di pagamento e libretti di deposito e dunque per operazioni eseguite per il tramite di banche, Poste Italiane, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento». È quanto precisa l'Abi in una circolare inviata agli istituti di credito e nella quale si richiama l'attenzione degli associati sull'applicazione della nuova norma.
Il divieto di transazioni in contanti oltre i 999,99 euro scatta anche in caso di pagamenti frazionati, effettuati per eludere la legge, e di donazioni e prestiti tra parenti. Sono invece consentiti i pagamenti misti, cioè in parte tracciabili (bonifico, carte, ecc) ed in parte no, purché quelli in contanti non superino la soglia dei mille euro. L'abbassamento del limite a 1.000 euro dal 2022 punta a rafforzare la lotta al nero e la strategia cashless: una strada alla quale guarda la stretta approvata durante l'esame parlamentare del decreto legge Recovery e che prevede che negozianti e professionisti siano tenuti a accettate il bancomat o le carte di credito come forme di pagamento, di qualsiasi importo si tratti.
Le sanzioni
La soglia fissata per il pagamento in contanti deve essere rispettata sia da chi paga sia da chi riceve la somma.
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Il Gazzettino