"La prossima settimana non lavoreremo più per il Fisco"

"La prossima settimana non lavoreremo più per il Fisco"
Il prossimo 3 giugno si festeggia il "tax freedom day". Dalla prossima settimana, infatto, non lavoreremo più per il fisco. Da venerdì prossimo,...

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Il prossimo 3 giugno si festeggia il "tax freedom day". Dalla prossima settimana, infatto, non lavoreremo più per il fisco. Da venerdì prossimo, gli italiani potranno festeggiare il giorno di liberazione fiscale che, quest’anno, arriva dopo 154 giorni di lavoro, poco più di 5 mesi lavorativi su 12, in anticipo di 3 giorni rispetto allo scorso anno quando l'agognata scadenza arrivò il 7 giugno. E' la Cgia di Mestre, che da più di 15 anni misura questo indice, ad annunciare l'imminente 'liberazione' dal peso del fisco. L'anticipo rispetto al 2015, spiega il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo, è legato al taglio della Tasi.


"Il gettito complessivo del fisco è destinato a scendere di oltre 5 miliardi di euro perché quest’anno, infatti, le famiglie, ad eccezione di quelle proprietarie di ville, castelli e palazzi di pregio storico, non pagano la Tasi sulla prima casa, risparmiando circa 3,5 miliardi di euro", spiega Zabeo che ricorda come "le imprese, invece, non sono tenute al versamento dell’Imu sugli impianti imbullonati, da cui deriva una riduzione di gettito di 530 milioni di euro, mentre l’esenzione dell’Imu per i terreni agricoli vale 405 milioni".

"Le novità in materia di Irap, invece - aggiunge il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre - prevedono l’abolizione dell’imposta per le imprese agricole e le cooperative di piccola pesca, con un risparmio di 167 milioni di euro. Il super ammortamento delle spese per investimenti al 140 per cento e i nuovi crediti di imposta per le attività ubicate nelle aree svantaggiate del paese garantiscono un minor gettito pari a 787 milioni di euro".


"Ma se rispetto al 2015 - spiega - la situazione presenta un leggero miglioramento, non la stessa cosa si può dire se la comparazione avviene con il 1996 o il 2006. "Rispetto a 20 anni fa, la situazione è peggiorata di 5 giorni, visto che allora ci si era liberati dal pagamento delle tasse il 29 maggio, 2 giorni dopo rispetto al risultato ottenuto nel 1996, anno bisestile", conclude Zabeo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino