Una spremuta di tasse. Ecco in cosa si traduce in Italia il sistema fiscale che colpisce gli immobili. E' quanto emerge da uno studio di Confedilizia secondo il quale il...
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Un livello salito ulteriormente nel 2014 con l'introduzione della Tasi. Nel confronto internazionale, sottolinea l'associazione dei proprietari in base ad uno studio del professor Francesco Forte dell'Università di Roma La Sapienza, l'Italia «è il Paese con il maggior livello di tassazione sugli immobili». Già nel 2011 - emerge dallo studio - la media Ocse di imposte immobiliari dirette e indirette era inferiore di 0,17 punti sul Pil e di 0,18 punti sul reddito disponibile netto rispetto al totale italiano. Si può dire quindi che l'Italia fosse allineata, con un piccolo scarto positivo, alla media Ocse.
L'Italia superava invece la media Ue, rispettivamente di 0,30 e 0,50 punti per il Pil e per il reddito disponibile. Rispetto all'eurozona, la maggiore pressione fiscale dell'Italia era pari a 0,25 e 0,29 punti. Confedilizia chiede dunque «una manovra choc» per ridare fiducia agli italiani e riattivare gli investimenti immobiliari. «Chiediamo una riduzione significativa delle rendite catastali - ha spiegato il presidente Corrado Sforza Fogliani - pari al 3% dell'attuale moltiplicatore».
L'impatto sarebbe di 700-800 milioni di euro, cifra che rimetterebbe in circolo risorse molto più consistenti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino