Manovra, con taglio prima aliquota al 22% risparmio fino a 150 euro l'anno

Manovra, con taglio prima aliquota al 22% risparmio fino a 150 euro l'anno
Un taglio di un punto sul primo scaglione Irpef, con il passaggio dal 23% al 22% sui redditi tra 8.000 (sotto non si pagano imposte) e 15.000 euro, porterebbe un beneficio a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un taglio di un punto sul primo scaglione Irpef, con il passaggio dal 23% al 22% sui redditi tra 8.000 (sotto non si pagano imposte) e 15.000 euro, porterebbe un beneficio a tutti, compreso tra i 90 e i 150 euro l'anno. Sono i calcoli  della Uil, che ha tradotto in pratica gli effetti delle ipotesi di riduzione allo studio del governo.


Per un lavoratore con reddito di 9.000 euro l'anno il guadagno fiscale sarebbe di 7 euro al mese, pari a 90 euro netti all'anno. La riduzione d'imposta si stabilizzerebbe a circa 12 euro netti mensili per i redditi di qualsiasi importo superiori a 15.000 euro lordi l'anno, con un risparmio rispetto al sistema attuale di 150 euro l'anno.

 

Una riforma dell'Irpef che preveda tre aliquote, rispetto alle attuali 5, porterebbe un vantaggio significativamente maggiore per i redditi medio alti: il beneficio più consistente, infatti, pari a 1.680 euro annui, andrebbe a circa il 2% dei lavoratori. È il calcolo della Uil, che ha tradotto in pratica alcune indiscrezioni di stampa sulle ipotesi allo studio del governo per la prossima legge di bilancio. Le ipotesi di cui si parla prevedono un'aliquota al 21% per lo scaglione di reddito compreso tra i 15.000 euro e i 28.000 euro; al 38% per lo scaglione tra i 28.000 e i 75.000 euro e al 43% per i redditi superiori ai 75.000 euro.

Se l'ipotesi 3 aliquote venisse confermata, afferma il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, «saremmo di fronte a un approccio profondamente diverso rispetto alla versione originaria della flat tax. Si manterrebbe, in parte, un principio di progressività, previsto dalla carta costituzionale. Tuttavia il carico fiscale sui redditi medio bassi resterebbe, comunque, elevato». Per la Uil, che chiede la convocazione di un tavolo con le parti sociali, è quindi «decisivo pensare a una riforma fiscale che preveda, contemporaneamente, detrazioni significative per lavoratori dipendenti e pensionati, i soggetti a più alta fedeltà fiscale».

  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino