Bonus di 80 euro in forse per i dipendenti statali

Bonus di 80 euro in forse per i dipendenti statali
Il bonus da 80 euro potrebbe non finire nelle buste paga di maggio degli statali. Questa volta però non si tratta di un improvviso dietrofront del governo che proprio venerdì,...

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Il bonus da 80 euro potrebbe non finire nelle buste paga di maggio degli statali. Questa volta però non si tratta di un improvviso dietrofront del governo che proprio venerdì, come noto, ha dato il via libera all’atteso provvedimento, nè della scomparsa a sorpresa dei fondi. Il rischio è che la complessa macchina amministrativa non riesca a inserire nei cedolini lo sconto fiscale a causa dei tempi tecnici ristretti. Il decreto, salvo sorprese, dovrebbe finire in Gazzetta Ufficiale solo martedì.




Poi, a rendere ardua l’operazione, ci sono una serie di festività e, nota una fonte sindacale, la cronica lentezza degli uffici sia centrali che periferici. Come dire che lo sgravio per chi guadagna tra 8 mila e 24 mila euro potrebbe restare in sospeso per un paio di mesi. Dalla Ragioneria del Tesoro non vogliono nemmeno sentir parlare di slittamento di un mese. Ma i timori, anche se nessuno osa dirlo ufficialmente, restano. «Lavoreremo giorno e notte per rispettare le scadenze, anche perché ci teniamo a dimostrare al nuovo esecutivo che ce la possiamo fare», spiega una manager che ha il compito di uniformare i cedolini alla riforma targata Renzi. Per la verità, a sentire consulenti del lavoro e le software house esperte nel confezionamento della buste paghe, il rischio slittamento non è invece improbabile. Ciò significa che il bonus da 80 euro potrebbe essere inserito nelle buste paga solo da giugno. O addirittura nel conguaglio di fine anno.



LA SFIDA E LO SPRINT


C’è da credere comunque che il Tesoro, consapevole delle problematiche tecniche, si sia già attivato in queste ore per risolverle, spingendo al massimo gli uffici centrali e quelli locali ad anticipare i tempi. Uno sprint che rappresenta una sfida anche per il settore privato, soprattutto per gli uffici di commercialisti e consulenti che si occupano di piccole e medie imprese. Ma i privati hanno più tempo per confezionare le buste paghe rispetto al comparto pubblico che, si sa, eroga gli stipendi il 20 del mese. E che quindi deve correre per rispettare l’editto dell’esecutivo. In gioco non c’è solo l’aspetto contabile, ma anche la credibilità dell’intero apparato statale.
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Il Gazzettino