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Ancora tre mesi di smart working fai da te nella Pa, senza accordi individuali e con almeno il 50% degli statali smartabili a casa. La curva dei contagi in risalita e l'assenza dei piani operativi per il lavoro agile, che entro questo mese dovevano disciplinare lo smart working nella Pa dopo un anno di Far West e portare almeno al 60% la quota di smartabili impiegati da remoto, hanno costretto Palazzo Vidoni a prorogare (ancora una volta) le disposizioni di emergenza in materia di lavoro agile introdotte il 19 ottobre scorso. Come anticipato dal Messaggero, il ministero della Pa ha spostato la scadenza di tali disposizioni al 30 aprile.
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VIA D'USCITA
Le amministrazioni dovevano ultimare i piani per il lavoro agile entro il 31 gennaio, ma a parte qualche rara eccezione sono in netto ritardo. Per giunta per gli enti locali, tra cui oltre 8 mila Comuni, la scadenza del 31 gennaio non vale e nel loro caso i cosiddetti Pola non saranno pronti prima della primavera inoltrata.
Il Gazzettino