Ryanair, O'Leary: «Colloqui di lavoro con i piloti Alitalia, noi paghiamo meglio»

O'Leary (ANSA)
«I nostri piloti sono pagati benissimo e al momento stiamo conducendo dei colloqui di lavoro con i piloti Alitalia, che vogliono venire da noi». Lo ha detto...

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«I nostri piloti sono pagati benissimo e al momento stiamo conducendo dei colloqui di lavoro con i piloti Alitalia, che vogliono venire da noi». Lo ha detto l'amministratore delegato di Ryanair, Michael O'Leary, a margine della riunione all'Enac con il presidente Vito Riggio, sottolineando che «lo stipendio è migliore, le condizioni sono migliori, la sicurezza del posto di lavoro è migliore» rispetto all'Alitalia.


«È stato un buon incontro, abbiamo rassicurato che non ci saranno più cancellazioni dei voli dopo marzo», ha poi assicurato. O'Leary ha spiegato che «i rimborsi costeranno 25 milioni di euro» e che Ryanair «pagherà tutto», aggiungendo che «per il 95% dei passeggeri coinvolti dalle cancellazioni sono state trovate soluzioni». Ryanair, ha aggiunto, «crescerà in Italia del 6% questo inverno e ci sono nuovi piani di crescita per l'estate». Ha spiegato che «abbiamo sistemato le cose» dopo il caos dei voli cancellati, che «i voli operano in orario e le prenotazioni stanno tornando alla normalità». Ha sottolineato, infine, che «è stato importante rassicurare i passeggeri» sui loro diritti.

«Al momento non ci sono gli estremi per applicare sanzioni a Ryanair, ma restiamo vigili e pronti ad intervenire se ci saranno segnalazioni», ha detto il presidente dell'Enac, Vito Riggio. «La crisi è stata affrontata benino», ha aggiunto, spiegando che «il 97% dei passeggeri è stato riprotetto». «Abbiamo chiesto a tutti i consumatori di farci sapere se effettivamente questo dato, che l'azienda ci ha comunicato e che era il 95% e adesso è il 97%, è vero», ha detto Riggio, sottolineando che «d'altra parte corrisponderebbe al numero basso di ricorsi che abbiamo ricevuto».


Il presidente dell'Enac ha poi spiegato che ciò che interessava sapere dall'incontro con O'Leary era innanzitutto «l'applicazione del regolamento, e su questo abbiamo avuto tutte le garanzie». Poi «che non c'è una crisi strutturale, quindi che non c'è un disinvestimento». E infine «che si applichi al più possibile una legislazione comunitaria che non mortifichi in nessun modo i diritti e gli interessi dei lavoratori».
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Il Gazzettino