Rottamazione elettrodomestici, negozianti obbligati a riprendere gratuitamente indietro quelli usati

Rottamazione elettrodomestici, negozianti obbligati a riprendere gratuitamente indietro quelli usati
La nuova direttiva europea 2012/19/EU entrata in vigore in Italia lo scorso dodici aprile spaventa i piccoli rivenditori di elettrodomestici e di certo non fa particolarmente...

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La nuova direttiva europea 2012/19/EU entrata in vigore in Italia lo scorso dodici aprile spaventa i piccoli rivenditori di elettrodomestici e di certo non fa particolarmente piacere alle grandi catene.




Già perché da ora in poi chi vuole sbarazzarsi di un Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) potrà recarsi direttamente in negozio e chiedere il ritiro gratuito dell'oggetto.



Il tutto senza dover acquistare un prodotto analogo, come previsto in precedenza. Per beneficiare dell'operazione di smaltimento (la dimensione del rifiuto non conta, si va dalla lampadina alla lavastoviglie) basta recarsi dal commerciante sotto casa. Che, possibilmente, cadrà dalle nuvole: il recepimento della direttiva finora sembra essere passato inosservato.



Dalla sesta edizione del Rapporto di sostenibilità di Ecodom, Consorzio italiano per il recupero e il riciclaggio degli elettrodomestici, è emerso che nel 2013 sono state trattate 71mila tonnellate di Raee. Reinserite nei processi produttivi oltre 62.300 tonnellate di materie prime riciclate.



Più nel dettaglio, Ecodom nel 2013 ha gestito 34.933 tonnellate di frigoriferi, congelatori e condizionatori, 35.534 tonnellate di lavatrici, lavastoviglie, scalda-acqua, forni e cappe, 488 tonnellate di piccoli elettrodomestici, elettronica di consumo e computer. Al primo posto tra i materiali riciclati si conferma il ferro (con 42.287 tonnellate recuperate, corrispondenti a circa sei Tour Eiffel). Seguono plastica e alluminio.



«Il nostro Consorzio ha lavorato strenuamente per cercare di migliorare l’efficienza nella gestione dei Raee, riuscendo a mantenere a zero i contributi chiesti ai produttori e di conseguenza ai consumatori. Oggi il nostro auspicio è che si riesca a costruire una vera e propria economia del riciclo, favorendo una migliore simbiosi industriale, un sistema in cui le materie prime scartate come rifiuti possano essere riutilizzate come risorse da altre industrie.



Ecodom vuole contribuire a creare un’economia a bassa intensità di carbonio, che riesca a disaccoppiare la crescita dall’uso delle materie prime, dall’emissione di gas che alterano il clima e più in generale dall’inquinamento», ha spiegato il presidente del Consorzio Alberto Borroni. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino