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Una nuova Irpef con tre aliquote. Iva azzerata per i beni di prima necessità. Stop alle comunicazioni nei mesi di agosto e dicembre. Ma anche sanzioni penali attenuate per i contribuenti che si sono trovati impossibilitati a pagare e per le imprese che collaborano. Il consiglio dei ministri ha approvato la delega fiscale, che farà da cornice alla riforma delle tasse targata centrodestra. «Una vera e propria svolta per l'Italia», la definisce Giorgia Meloni: «Una riforma epocale. Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge delega per la riforma fiscale. Via libera anche al ponte sullo Stretto. Su fisco e salario minimo sembra formarsi per la prima volta un fronte comune delle opposizioni, riunite al congresso della Cgil a Rimini con Schlein, Conte, Calenda e Fratojanni.
Dipendenti, la tassa “piatta” sugli aumenti di retribuzione
La “flat tax”, la tassa piatta con una sola aliquota a prescindere dal reddito, nella legge delega approvata dal governo rimane una «prospettiva» di legislatura. Ma una prima “flat tax” arriverà subito.
Imprese. Ires più bassa a chi assume e accordi biennali
Per le imprese arriva la possibilità di ottenere una tassazione più bassa con una riduzione dell’aliquota Ires dall’attuale 24 per cento verso, probabilmente, il 15 per cento. Questo “sconto” spetterà alle imprese che nei due anni precedenti hanno impiegato il loro reddito per assumere personale e per effettuare investimenti «qualificati». La riduzione dell’aliquota, spiega la relazione illustrativa che accompagna il provvedimento, ha lo scopo di favorire la competitività delle imprese e rendere più attrattivo il sistema Paese. Per le piccole imprese poi, arriva il «concordato preventivo biennale». L’Agenzia delle Entrate calcolerà, usando le sue banche dati, le tasse che l’impresa deve pagare. Se il conteggio viene accettato, per due anni il Fisco non farà accertamenti ed eventuali guadagni extra non saranno tassati. Per le grandi imprese, invece, viene rafforzato il meccanismo della cooperative compliance.
Consumi, l’Iva sarà azzerata sull’acquisto di beni essenziali
La delega prevede anche la razionalizzazione del numero e del livello delle aliquote dell’Iva, l’imposta sul valore aggiunto. La novità è che, oltre all’aliquota ordinaria del 22 per cento, a quelle ridotte del 10 per cento e del 5 per cento, e a quella minima del 4 per cento, potrà essere introdotta su alcuni beni e servizi essenziali anche la cosiddetta «aliquota zero», vale a dire una esenzione dall’Iva con diritto alla detrazione. Per quanto riguarda le aliquote «non inferiori» al 5 per cento, il trattamento agevolato potrà riguardare al massimo 24 beni o servizi. Sotto il 5 per cento, invece, potranno essere indicati soltanto sette prodotti. Il criterio delle delega, in linea generale, prevede comunque un trattamento Iva tendenzialmente “omogeneo” per i beni e i servizi simili. Dunque non dovrebbe più accadere che beni che hanno la stessa «rilevanza sociale» vengano tassati con aliquote completamente diverse.
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