Renzi: la manovra non si tocca non abbiamo chiesto flessibilità

«Le misure della manovra non cambiano». Renzi a Bruxelles per il Consiglio europeo ribadisce quanto detto ieri sera dopo i rilievi della Ue che chiede una correzione...

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«Le misure della manovra non cambiano». Renzi a Bruxelles per il Consiglio europeo ribadisce quanto detto ieri sera dopo i rilievi della Ue che chiede una correzione del deficit pari a 1,6 miliardi. «Non abbiamo discusso di legge di bilancio, ma voglio chiarire che non abbiamo chiesto la flessibilità, perché la flessibilità viene concessa una sola volta», ha inoltre detto Renzi spiegando che di aver chiesto «ai sensi delle clausole eccezionali dei trattati per il terremoto e l'immigrazione. Ove ci fossero dei dubbi toccherebbe all'Unione Europea cosa dire che non convince. Ma la sostanza delle misure della legge di stabilità non cambiano». 


«Stamani ho ritwittato il grafico pubblicato da Stagnaro sul deficit degli ultimi 15 anni - ha aggiunto - questo del 2017 è il più basso dal 2007. L'unico governo che l'ha fatto più basso è stato il Prodi due del 2007. Quindi è il deficit più basso dell'ultimo decennio». Siamo su una «strada difficile, e stiamo rispettando le regole, spiegando che ci sono clausole eccezionali che non sono nostre valutazioni ma un dato di fatto», come immigrazione e terremoto.

«Con la Germania abbiamo una relazione privilegiata un pezzo dell'economia italiana dipende dalla Germania e viceversa. Su molte cose non siamo d'accordo ma è quello che accade tra amici. Ma l'Italia a testa alta è quello che serve all'Europa. Se l'avessimo fatto in passato sarebbe stato meglio. L'Italia non può venire qui a ratificare le decisioni. L'atteggiamento di venire qui e dire sempre di sì non lo potrò mai accettare». E ancora: 
«Non so cosa pensa la Germania del nostro bilancio, posso dire che cosa penso del bilancio della Germania: che ha molti problemi, a cominciare dal surplus commerciale che non rispetta le regole», ha detto poi Renzi sempre sui conti. «Speriamo che la Germania possa procedere» a rimediare a questo squilibrio «perchè è francamente contro ogni regola europea».


Il premier definisce il vertice appena conclusosi «un consiglio di routine, sull'immigrazione qualche parola buona c'è stata ma le parole non bastano, noi ci aspettiamo i fatti. L'impegno è che entro dicembre arriveranno segnali sull'Africa: l'iniziativa presa a Bratislava ha dato risultati ma ancora tutto è da vedere, verificheremo nel mese di dicembre».
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Il Gazzettino