Prima casa, i benefici arriveranno fino a ottobre: fiducia sul decreto Milleproroghe

Ci sarà più tempo per sfruttare le aliquote fiscali ridotte

Prima casa, i benefici arriveranno fino a ottobre: fiducia sul decreto Milleproroghe
Più tempo per sfruttare le agevolazioni “prima casa”. É una delle novità inserite nel decreto Milleproroghe che ieri ha incassato la fiducia della...

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Più tempo per sfruttare le agevolazioni “prima casa”. É una delle novità inserite nel decreto Milleproroghe che ieri ha incassato la fiducia della Camera dei deputati e oggi verrà approvato definitivamente. Il provvedimento, che era stato modificato al Senato, entrerà quindi definitivamente in vigore. 

Nello specifico, una delle norme inserite a Palazzo Madama riguarda le agevolazioni che scattano al momento dell’acquisto di un’abitazione. Si tratta dell’imposta di registro e dell’Iva (nel caso di acquisto dal costruttore) normalmente dovute in misura proporzionale con aliquote rispettivamente del 9 e del 10 per cento; se però l’acquirente non possiede altri immobili le aliquote scendono al 2 e al 4.

LE REGOLE
Nel corso degli anni il fisco è venuto incontro ai contribuenti allargando le situazioni in cui scatta il beneficio. Così chi acquista e già possiede un’abitazione ha un anno di tempo per rivenderla, mentre ci sono diciotto mesi di tempo per trasferire la residenza nel Comune in questione, se già non vi abita (è una condizione richiesta per l’agevolazione). Inoltre se si vende e poi si acquista entro un anno si conserva quanto già pagato sotto forma di credito di imposta; infine ci sono sempre dodici mesi di tempo per procedere all’acquisto di un altro immobile quando si è venduto e non si vuole perdere il precedente vantaggio. Rispetto a queste regole l’arrivo del Covid aveva però creato una situazione particolare, perché era impossibile o comunque più difficile concludere le transazioni. Di qui la decisione di fermare l’orologio. Questa sospensione è stata poi prorogata, anche dopo la fase più acuta della pandemia, fino al 31 marzo 2022. Ed è proprio da qui che ripartirà la norma del Milleproroghe: il nuovo e ulteriore congelamento sarà valido per il periodo dal primo aprile dello scorso anno fino al 30 ottobre 2023 e dunque dopo questo periodo si potranno usare i mesi che già non sono già stati “consumati” in precedenza, sempre nell’ambito dell’anno o dei diciotto mesi previsti. Ad esempio chi aveva comprato a ottobre 2019 accumulando poi circa cinque mesi fino alla prima sospensione, per raggiungere l’anno ne avrà ora a disposizione altri sette a partire dal novembre di quest’anno: potrà arrivare insomma a maggio 2024.

Siccome però è possibile che l’Agenzia delle Entrate si sia già mossa per recuperare le somme corrispondenti ai benefici non più spettanti, è previsto che siano fatti salvi gli atti eventualmente già notificati; e se nel frattempo gli interessati avranno versato quanto dovuto, non sarà possibile ottenere il rimborso. Qualora invece dall’Agenzia delle Entrate non sia arrivato nulla, i contribuenti si potranno ritenere al sicuro: presumibilmente anche quelli che intanto in buona fede avevano ritenuto di rinunciare al beneficio: ma sul punto servirà probabilmente un chiarimento specifico in sede di circolare applicativa.

L’ESTENSIONE
Sempre in tema di abitazioni il Milleproroghe, un altro emendamento approvato al Senato interviene sul fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa, prorogando al 30 giugno (invece che al 31 marzo) l’estensione della garanzia pubblica fino all’80 per cento per l’acquisto di immobili da parte delle giovani coppie (con età inferiore ai 36 anni e Isee non superiore a 40 mila euro).

Sul piano politico il nodo più delicato affrontato nella fase di conversione del decreto legge è quello che riguarda le concessioni dei balneari. Maggioranza e governo hanno deciso di prorogare di un anno il termine per il completamento delle procedure di gara da parte dei Comuni, avviando nel frattempo un tavolo per ridiscutere tutta la materia. Materia che però è delicata sia sul fronte europeo (c’è in ballo una procedura di infrazione) sia su quello interno, visto che il Consiglio di Stato aveva già fissato il 31 dicembre 2023 come termine ultimo per l’espletamento delle procedure.

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Il Gazzettino