«Nonostante la crescita sia più fragile del previsto, i conti pubblici sono sotto controllo, come evidenziato dall'andamento del fabbisogno del settore statale. A...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il dato sul pil fermo «non costituisce una sorpresa», continua il Tesoro spiegando che dipende da fenomeni come, tra l'altro, la minaccia del terrorismo, la crisi dei migranti e la Brexit che «erano noti da tempo» rispetto all'impatto sulle prospettive di crescita dell'Italia. «Diverse fonti di governo, compreso il Mef, avevano già segnalato che le stime di crescita formulate ad aprile con il Def sarebbero state messe in discussione da questo nuovo scenario, e numerosi previsori (dal Fmi all'Ocse) hanno già rivisto al ribasso le stime della crescita mondiale».
«Presenteremo per il 27 settembre la nota di aggiornamento del Def, a quel punto vedremo in che situazione ci troveremo. Non c'è dubbio che sulla base di questi dati appare difficile conseguire l'obiettivo di crescita che era fissato per il 2016, cioè l'1,2%», ha detto ad AffaiItaliani il viceministro all'Economia, Enrico Morando. «Inevitabilmente, sarà possibile che si determinino maggiori difficoltà nella definizione delle scelte. O meglio, bisognerà tenere conto di questo andamento nella definizione delle scelte che riguardano il 2017 e gli anni successivi».
«Per quello che riguarda l'andamento dell'economia, è dall'autunno scorso che ripetiamo che il contesto internazionale in cui ci collochiamo è diventato più incerto e l'incertezza è la nemica fondamentale della crescita.
Il Gazzettino