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Pensioni, a luglio 2023 possibile arrivo di un maxi assegno, grazie all'aumento degli importi delle minime a seconda dell'età del pensionato, come previsto dalla legge di Bilancio di questo anno, ed alla quattordicesima. L’incremento delle minime si aggiunge alla perequazione all’inflazione di gennaio (7,3%) e cessa al 31 dicembre 2023. Un altro aumento sulle pensioni minime o inferiori al minimo è previsto a gennaio 2024, un incremento uguale per tutti, cioè non più differenziato a seconda dell’età. Anche quello, varrà per il solo 2024 e non si sommerà a quello corrisposto nel 2023. L'obiettivo, già spiegato nella Manovra, è quello di «contrastare gli effetti negativi delle tensioni inflazionistiche registrate e attese per il biennio».
Pensioni minime, l'aumento
L’incremento delle pensioni minime di luglio è riconosciuto con riferimento al trattamento pensionistico lordo complessivo ed è pari a: 1,5 punti percentuali per l’anno 2023 che quindi può arrivare fino a un massimo di 572,74 euro, a fronte di un incremento di 8,46 euro mensili, elevati a 6,4 punti percentuali per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni; 2,7 punti percentuali per l’anno 2024.
Gli importi
L’importo è riconosciuto con riferimento al mensile lordo dei trattamenti pensionistici complessivamente goduti dal beneficiario, prima della data di entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023.
La quattordicesima
La quattordicesima è una somma aggiuntiva alla pensione di luglio corrisposta in unica soluzione ai pensionati che soddisfano i requisiti. Vediamo nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere sulla quattordicesima pensioni INPS. L’aumento spetta, in misura proporzionale, anche a coloro che compiono il 64° anno di età entro il 31 dicembre dell’anno di erogazione, con riferimento ai mesi di possesso del requisito anagrafico, compreso il mese di raggiungimento dell’età. Analogamente, il beneficio spetta in maniera proporzionale alle pensioni spettanti per un numero limitato di mesi.
Calcoli e simulazioni
Con un reddito sino a 1,5 volte il trattamento minimo INPS, l’importo spettante sarà pari a 437 euro, 546 euro e 655 euro rispettivamente, a seconda che la contribuzione versata sia inferiore a 15 anni (18 anni per gli autonomi), compresa tra 15 e 25 anni (18 e 28 anni per gli autonomi) o superiore a 25 anni (28 anni per gli autonomi); con un reddito compreso tra 1,5 volte e 2 volte il trattamento minimo INPS l’importo spettante sarà pari a 336 euro, 420 euro o 504 euro rispettivamente, a seconda che la contribuzione versata sia inferiore a 15 anni (18 anni per gli autonomi), compresa tra 15 e 25 anni (18 e 28 anni per gli autonomi) o superiore a 25 anni (28 anni per gli autonomi).
Il maxi assegno
A fare la simulazione e Money.it. Un pensionato di 76 anni, con più di 25 anni di contributi, che prende una pensione minima di 563,74 euro a luglio godrà di un incremento complessivo di 267,17 euro per l’incremento delle minime riconosciuto dall’ultima manovra, più 655,00 euro di quattordicesima, per un importo complessivo quindi pari a 922,17 euro. Questo, di fatto, è il massimo dell’incremento possibile.
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