Ocse, tagliate le stime sulla crescita italiana: per il 2017 previsto solo un +0,8%

Ocse, tagliate le stime sulla crescita italiana: per il 2017 previsto solo un +0,8%
Dopo +0,6% nel 2015 il pil dell'Italia quest'anno dovrebbe crescere dello 0,8% contro +1% previsto a giugno scorso e dello 0,8% nel 2017 contro +1,4% stimato in...

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Dopo +0,6% nel 2015 il pil dell'Italia quest'anno dovrebbe crescere dello 0,8% contro +1% previsto a giugno scorso e dello 0,8% nel 2017 contro +1,4% stimato in precedenza. È quanto emerge dall'Economic Outlook dell' Ocse presentato oggi e che ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell'Italia.


La revisione al ribasso delle stime di crescita italiane è dovuta al fatto che le attese «su investimenti e scambi non si sono rivelati così fruttuosi come si prevedeva», dice Catherine Mann, capo economista dell' Ocse, presentando l'ultimo economic outlook a Parigi. «Nel caso dell'Italia dobbiamo riconoscere che c'è una vasta gamma di sfide da affrontare», ha aggiunto, sottolineando, tra l'altro, che l'Italia sarà uno dei Paesi maggiormente colpiti dalla bassa crescita della zona euro nel 2017.

In Italia sono stati compiuti «notevoli progressi in materia di diritto del lavoro. Questo ha avuto un effetto sulla ripresa del tasso di occupazione dando vita a un nuovo slancio. L'idea era che questo slancio continuasse nel 2016 ma le nostre speranze sono andate deluse», continua Catherine Mann precisando che questa situazione è dovuta, tra l'altro, alla scarsa «fiducia» e all'«incertezza politica» sugli esiti del prossimo referendum costituzionale. Per Catherine Mann, il referendum costituzionale di cui ancora non si conoscono gli esiti rappresenta una nuova «incertezza politica». «Come ogni referendum - ha aggiunto- lo seguiremo da molto vicino ma oggi non siamo in grado di pronunciarci sui suoi potenziali effetti». Il capo economista dell' Ocse ha infine sottolineato che «nelle prossime stime saremo in grado di essere più precisi».

«L'applicazione del patto di stabilità potrebbe essere modificata per permettere un uso più favorevole della politica di bilancio», si legge nell'Economic Outlook dell' Ocse. Per gli economisti dell'organismo economico con sede a Parigi si potrebbero, ad esempio, «escludere le spese nette di investimento dalle regole fiscali e, più in generale, sviluppare un approccio coerente per usare discrezionalità nell'applicazione delle regole». Nell'Unione europea «si potrebbe fare di più per utilizzare i costi di indebitamento eccezionalmente bassi», sottolinea l' Ocse.


«Ocse sta rivedendo al ribasso tutte le stime internazionali. Sono fiducioso e ottimista, l'Italia non va così bene come vorrei andasse ma va un pò meglio di come andava qualche anno fa», ha commentato il premier Matteo Renzi in un'intervista all'emittente 7 Gold, a margine della presentazione del piano industria 4.0, a Milano.
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Il Gazzettino