Navi militari, offerta Fincantieri per l'acquisizione dell'Oto Melara

Navi militari, offerta Fincantieri per l'acquisizione dell'Oto Melara
MESTRE Fincantieri è nata costruendo navi negli stabilimenti di Trieste e di Venezia, navi da crociera, navi porta merci di ogni genere, navi militari, navi di appoggio...

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MESTRE Fincantieri è nata costruendo navi negli stabilimenti di Trieste e di Venezia, navi da crociera, navi porta merci di ogni genere, navi militari, navi di appoggio alle piattaforme marine petrolifere e gasiere, e oggi persino navi in grado di costruire dal nulla enormi campi eolici in mezzo all'oceano. Da un po' di tempo il GruPpo Italiano si è trasformato in una realtà mondiale in grado di fare di tutto, grazie al metodo delle acquisizioni strategiche in ogni angolo dei continenti, compresi ponti come il nuovo viadotto di Genova progettato da Renzo Piano. Se confermata, ne è la riprova l'offerta per l'acquisizione di Oto Melara, l'azienda spezzina di armamenti leggeri e pesanti confluita nella Divisione Sistemi di Difesa, nell'ambito del settore Elettronica, Difesa e Sistemi di Sicurezza di Leonardo, a sua volta azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza, con maggiore azionista il ministero dell'Economia e delle Finanze.

Secondo l'indiscrezione anticipata dal Secolo XIX e rilanciata dall'agenzia Ansa, e al momento non commentata da Fincantieri, la trattativa sarebbe già stata avviata su iniziativa del Gruppo cantieristico. In tal modo quello che è già da anni un operatore di riferimento nella navalmeccanica militare, costruttore di grandi navi militari commissionate dalla Marina Italiana e dalle Marine militari di mezzo mondo, potrebbe così realizzare una nuova sinergia nel settore della Difesa, e anche il segmento sistemistico dell'Oto Melara rafforzerebbe il ruolo di Fincantieri nel mercato militare internazionale.


BILANCI

D'altro canto basta leggere i bilanci, come quello consolidato del 2020, per vedere applicata, anche nei numeri, la strategia delle acquisizioni per allargare i campi d'azione: nonostante una perdita di produzione del 20%, a causa della pandemia, rispetto a quanto programmato, il Gruppo ha visto confermata la performance operativa con ricavi di 1.657 milioni di euro, ed Ebitda di 114 milioni (ossia rispettivamente +42% e +40% rispetto al terzo quadrimestre); inoltre il carico di lavoro complessivo è di 116 navi, con consegne fino al 2029, e 35,7 miliardi di euro, pari a 6,1 volte i ricavi; nonché ordini acquisiti per 4,5 miliardi di euro per 18 unità di cui 5 militari e 2 per operazioni in campi eolici marini. Se a Porto Marghera il Gruppo continua ad ingrandire il cantiere e a costruire nuove navi giganti da crociera che solcano i mari e gli oceani del mondo, e se anche in Cina a Shanghai, con la sua controllata Marine Interiors, sta costruendo circa 2.800 cabine per la prima nave da crociera che sarà realizzata in Cina per il mercato cinese, con la capacità di ospitare a bordo circa 4.250 passeggeri, oltre a 1.400 membri dell'equipaggio, anche sugli altri versanti produttivi Fincantieri continua ad acquisire ordini: il Dipartimento della Difesa statunitense, ad esempio, ha assegnato alla controllata americana di Fincantieri, Marinette Marine (Fmm), un contratto del valore di quasi 800 milioni di dollari per la progettazione di dettaglio e la costruzione dell'unità capoclasse del programma FFG(X) per le nuove fregate lanciamissili della US Navy. E se le trattative per l'acquisizione di Oto Melara andranno a buon fine, il settore militare marittimo del Gruppo riceverà un ulteriore impulso. 

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Il Gazzettino