Moscovici avverte l'Italia: «Ogni euro di debito è un euro tolto ai servizi»

Moscovici avverte l'Italia: «Ogni euro di debito è un euro tolto ai servizi»
«Se gli italiani continuano a indebitarsi, cosa succede? Il tasso di interesse aumenta, il servizio del debito diventa maggiore. Gli italiani non devono sbagliarsi: ogni...

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«Se gli italiani continuano a indebitarsi, cosa succede? Il tasso di interesse aumenta, il servizio del debito diventa maggiore. Gli italiani non devono sbagliarsi: ogni euro in più per il debito è un euro in meno per le autostrade, per la scuola, per la giustizia sociale», spiega il commissario agli affari economici Pierre Moscovici ospite della tv francese Bfm. E aggiunge: «Voglio continuare il dialogo con le autorità italiane, dicendo che rispettare le regole non è per noi, ma è per loro, perché quando un Paese si indebita, si impoverisce. Quando siamo indebitati siamo inchiodati, non possiamo agire. Fare rilancio economico quando uno è indebitato si ritorce sempre contro chi lo fa, ed è sempre il popolo che paga alla fine». Per il commissario «possiamo fare misure sociali e ridurre il deficit», ma «facendo delle scelte».


«È verosimile - continua Moscovici - che il deficit strutturale dell'Italia aumenterà», e dopo aver valutato la manovra abbiamo «diverse risposte». Ma «la mia riflessione di stamattina è semplice: non abbiamo interesse a una crisi tra la Commissione e l'Italia
». «Delle sanzioni sono teoricamente possibili, è previsto dai trattati ma io non sono nello spirito da sanzioni, non lo sono mai stato. Farò in modo, nel mio dialogo con le autorità italiane, che l'Italia resti nello spirito comune», ha aggiunto, ricordando che «pacta sunt servanda, le regole vanno rispettate, e queste regole non sono stupide: se il debito sale creiamo una situazione instabile».


E ancora: «Ci sono delle procedure: il 15 ottobre il bilancio italiano arriva nel mio ufficio, e in quel momento i miei servizi lo valuteranno. Poi abbiamo diverse risposte: la prima, diamo l'ok; la seconda, cominciamo uno scambio con il Governo e gli diciamo che non va, che bisogna fare delle correzioni, che bisogna rispettare le regole; terza risposta, diciamo che non va per niente bene e respingiamo questo bilancio. È una possibilità che esiste nei nostri testi, e che non si è mai verificata finora», ha detto Moscovici.



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Il Gazzettino