Manovra, stop alla Tasi anche per i separati e i poliziotti

Manovra, stop alla Tasi anche per i separati e i poliziotti
In zona Cesarini, nell'ultimo giorno concesso alla commissione bilancio del Senato per correggere il provvedimento prima di mandarlo in aula, sulla Tasi la manovra cambia...

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In zona Cesarini, nell'ultimo giorno concesso alla commissione bilancio del Senato per correggere il provvedimento prima di mandarlo in aula, sulla Tasi la manovra cambia ancora. L'abolizione della tassa sulla prima casa sarà concessa anche ai coniugi separati. Chi lascia l'uso dell'abitazione all'ex moglie, o all'ex marito, non sarà tenuto a versare l'imposta comunale. Non era scontato. Si tratta di una misura sulla quale molto si era discusso nei giorni scorsi, e che pareva destinata ad essere accantonata per problemi di copertura. E comunque non è l'unica entrata nel provvedimento all'ultimo istante.




Poliziotti. L'esenzione dal pagamento della Tasi, sarà concesso anche ai poliziotti che si trasferiscono in un'altra città per cause di servizio. Non più tardi di ieri, poi, è stato approvato un emendamento delle relatrici che ha esteso la cancellazione della tassa sulle prime case, anche a chi le concede in comodato d'uso gratuito a parenti di primo grado (figli o genitori). A patto, però, che si abbia a disposizione un'unica abitazione sulla quale non si paga la Tasi. La formulazione della norma serve a tutelare, per esempio, gli anziani che sono nelle case di riposo e che hanno lasciato la loro abitazione in comodato ai figli. Lo stesso principio vale per le case date in comodato a parenti disabili, in questo caso esteso fino a quelli di secondo grado.



Affitti. Il capitolo casa non si esaurisce solo con la Tasi. Tra gli emendamenti approvati c'è anche una norma che sconta del 25% l'Imu, la tassa pagata sulle seconde abitazioni, quando queste sono concesse in affitto a canone concordato, dunque inferiore ai prezzi di mercato. Un primo passo questo, secondo Confedilizia, "nella direzione giusta".



«È auspicabile - rileva Confedilizia - che l'esame del disegno di legge alla Camera sia l'occasione per rivisitare la norma, attraverso una forte e netta assunzione di impegno da parte della politica, che consenta alla maggioranza trasversale formatasi in Senato di far prevalere la propria proposta di fissazione al 4 per mille del limite massimo Imu-Tasi per gli immobili in questione. Una misura che - secondo stime rigorose che Confedilizia mette a disposizione di chiunque voglia esaminarle - avrebbe un costo di circa 72 milioni di euro. Così facendo - conclude Confedilizia - si contribuirebbe, come da volontà di larga parte delle forze politiche di maggioranza e di opposizione, a rilanciare il mercato dell'affitto, e con esso la mobilità del lavoro, incentivando un comparto oggi in forte sofferenza e così scongiurando il rischio di tensioni sociali causate dalla diminuzione di abitazioni disponibili». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino