Scade tra poche ore il mandato di Tito Boeri alla guida dell'Inps: entro lunedì il governo deve dare una guida all'istituto di previdenza, per evitare di...
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NESSUNA PRECLUSIONE
Ma contro un'ipotesi di questo tipo è sceso in campo Stefano Buffagni, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e esponente di peso del Movimento Cinque Stelle, che ha parlato di «notizia da pensionare». A quel punto fonti della Lega hanno confermato che non è stato raggiunto alcun accordo, anche se allo stesso tempo è stato sottolineato che «non c'è nessuna preclusione» nei confronti dell'alleato di governo. Insomma la partita non è chiusa e con tutta probabilità si arriverà ad una soluzione definitiva solo all'inizio della prossima settimana. Sembra scontato che sia fuori dalla partita Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, la cui candidatura era apparsa forte nei giorni scorsi. A favore di Nori gioca il fatto di conoscere perfettamente la macchina dell'istituto: verrebbe quindi assicurata una buona continuità operativa in questa fase delicata in cui vanno gestiti il lancio del reddito di cittadinanza e l'operazione Quota 100. A suo favore - sul fronte politico - è schierata la Lega, ma l'ex direttore generale gode anche di consensi anche in una parte del Movimento Cinque Stelle (al ministero dell'Economia ha collaborato con la sottosegretaria Laura Castelli). Il candidato naturale dei pentastellati è però Pasquale Tridico, docente universitario oltre che consulente del ministro del Lavoro. Nel caso in cui non si dovesse trovare un accordo il governo potrebbe optare per uno schema diverso, quello di un commissario esclusivamente traghettatore, ovvero non destinato a svolgere poi il ruolo di presidente, per un periodo limitato (poco più di un mese) in attesa che come previsto dal decretone attualmente all'esame del Parlamento si insedi il nuovo Consiglio di amministrazione. Si tratterebbe quindi di una figura di esperienza ma sostanzialmente al di fuori dei giochi. C'è un precedente, quello di Vittorio Conti che fu nominato commissario nel febbraio del 2014, negli ultimi giorni del governo Letta. Ma questa soluzione al momento resta sullo sfondo.
IL DIRETTORE GENERALE
Più improbabile, anche se non impossibile, è l'ipotesi di un incarico affidato all'attuale direttore generale dell'istituto Gabriella di Michele: dovrebbe trattarsi in ogni caso di un mandato molto breve.
Il Gazzettino