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OFFERTA SPECIALE
Arriva la piattaforma online dell’Inps per i disoccupati. A luglio inizierà da oltre un milione e mezzo di percettori di Naspi e Dis-Coll, gli assegni di disoccupazione, la rivoluzione di Siisl. È il Sistema informativo per l'inclusione sociale e lavorativa, creato lo scorso settembre per gli ex beneficiari del Reddito di cittadinanza e gestito dall'Istituto di previdenza. I disoccupati potranno cercare lavoro il più vicino possibile a dove vivono, con l’offerta inserita direttamente dal datore di lavoro. Oppure farsi aiutare dalle agenzie private. L’obiettivo è trasformare Siisl in un Indeed o un Linkedin di Stato, incrociando in modo più efficace domanda e offerta di lavoro. Anche per rispondere alla carenza di manodopera e personale qualificato denunciata da diverse aziende.
Entro un mese verrà convertito in legge il decreto Coesione dello scorso 7 maggio. Subito dopo arriveranno un decreto attuativo firmato dalla ministra del Lavoro, Marina Calderone, e una circolare dell'Inps, che ne applicheranno le novità. I lavoratori e le lavoratrici che percepiscono i sussidi di disoccupazione, iscritti d’ufficio alla piattaforma online, potranno trovare le offerte di lavoro pubblicate dalle aziende senza intermediazioni. L'Inps avvierà una campagna informativa per spingere i privati a pubblicare le loro offerte, ma laddove per i disoccupati non ci sarà la proposta sulla mappa digitale del proprio territorio, indicata anche grazie all'intelligenza artificiale, interverranno centri per l'impiego e agenzie del lavoro private.
LE NUOVE POSSIBILITÀ
Non solo: sempre in estate verrà rafforzata l'interoperabilità tra Siisl e le banche dati regionali. Al momento i centri per l'impiego, complici le migliaia di assunzioni che le Regioni devono ancora sbloccare e la poca efficienza di alcuni uffici, riescono a intercettare soltanto il 2% delle offerte di lavoro realmente presenti nel Paese. Facendo assumere una persona su tre tra quelle che si iscrivono, anche con contratti di un mese.
Siisl e la piattaforma nazionale che fa riferimento al portale europeo Eures arrivano insieme a includere il 10% delle offerte esistenti. L'obiettivo è coprire sul sistema Inps complessivamente il 15% delle offerte realmente presenti nel Paese, intercettando parte di quel quasi 40% di proposte aziendali che viaggia ancora per il passa-parola. Entro l'inizio del 2025, poi, la piattaforma dovrebbe diventare un polo virtuale aperto a tutti per cercare lavoro.
Dalla nascita di Siisl a oggi sono passate sul portale decine di migliaia di offerte. Gli iscritti che hanno trovato un'occupazione, alcuni a tempo indeterminato, altri per una manciata di mesi, sono per lo più quelli che l'esecutivo considera “abili al lavoro”. Parliamo di una fetta importante degli 82mila beneficiari del Supporto per la formazione e il lavoro da 350 euro al mese (sui 120mila totali) che hanno potuto avviare un percorso di politica attiva. Supporto ricevuto mentre hanno seguito dei corsi professionalizzanti. Dati più precisi verranno pubblicati dall'Inps nelle prossime settimane.
I percettori della Naspi potranno poi accedere al bacino di corsi di formazione della piattaforma. Oggi, dopo alcune difficoltà lo scorso autunno per la formazione della classi al Sud, ci sono più di 15mila corsi, per oltre 300mila posti disponibili. A formarsi maggiormente sono gli ex percettori del Reddito in Campania, nel Lazio e in Piemonte. Tra chi prende la Naspi, però, diversi già partecipano a corsi di formazione, anche nell'ambito del programma Gol del Pnrr, che coinvolge oltre 2 milioni di persone (3 milioni entro il 2025).
LA SOSPENSIONE
Ora, per i percettori del sussidio, potrebbe essere più facile trovare lavoro, ma anche “perdere” la Naspi. Secondo le regole attuali al terzo rifiuto di offerte congrue c'è la sospensione del sussidio.
Nei primi sei mesi lo sono le offerte più in linea con il profilo del candidato, per una distanza di massimo 50 chilometri. Tra i sei mesi e un anno bastano offerte “contigue” al profilo, oltre l'anno e fino al secondo la distanza sale a 80 chilometri.
La retribuzione deve poi essere di almeno 1,2 volte superiore all'assegno della Naspi e il contratto proposto di almeno tre mesi. Le regole non cambieranno, ma sarà più facile applicarle. Al momento le offerte che arrivano dai centri per l'impiego ai percettori della Naspi sono poche e gli eventuali rifiuti raramente sono comunicati all'Inps. Con la piattaforma digitale il processo dovrebbe essere più trasparente, così da togliere effettivamente il sussidio dopo tre eventuali offerte congrue rifiutate.
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Il Gazzettino