Arcelor Mittal scopre le sue carte, presentando un nuovo piano. Ma la cifra sugli esuberi non cambia. Per restare in Italia l'azienda propone di ridurre i posti di lavoro di...
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Ilva, ArcelorMittal: «Produzione garantita fino al 20 dicembre». Il giudice rinvia l'udienza
Certo la trattativa appena iniziata parte «in salita», per ammissione dello stesso ministro. Il primo tavolo con tutte le parti riunite (esecutivo, azienda e sindacati) non sembra certo avvicinare la crisi a una soluzione. In un negoziato di questa portata «un momento di particolare criticità,» ci sta, ammette Patuanelli. Le prossime ore ci diranno se sarò un ostacolo superabile o un muro troppo alto.
La multinazionale dell'acciaio sembra avere le idee chiare, illustrando al ministero un piano aggiornato 2020-2024. E alla base c'è un dato: le perdite dell'azienda in Italia. Alla fine del 2019 le uscite di cassa saranno pari a un miliardo di euro, spiega l'ad. Da qui la necessità di chiudere l'Afo2 nel 2023, rimpiazzandolo con uno elettrico che però comporta la fine di un'acciaieria, di un treno nastri, dei tubifici e delle batterie a cook. Ciò porta a rimodulare gli investimenti da 2,4 miliardi a 2 miliardi, con una limitazione della copertura dei parchi a 500 metri. I lavoratori impiegati passerebbero dal 10.798 a 6.098 nel 2023.
I sindacati vedono questa roadmap come una provocazione.
Il Gazzettino