Ilva, accordo sugli ammortizzatori: cigs a rotazione per 3.300 lavoratori

Lo stabilimento Ilva a Taranto
Accordo raggiunto al Mise tra Ilva e sindacati per il rinnovo degli ammortizzatori sociali. Al posto della solidarietà, in scadenza giovedì, scatterà la cassa...

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Accordo raggiunto al Mise tra Ilva e sindacati per il rinnovo degli ammortizzatori sociali. Al posto della solidarietà, in scadenza giovedì, scatterà la cassa integrazione straordinaria per un tetto massimo di 3.300 unità  di cui 3.240  a Taranto e 60 a Marghera. Si tratta di un numero decisamente inferiore all’iniziale richiesta dell’azienda pari a 4.984.

Anche il numero di 3.300 riguarda i picchi massimi, in media infatti la cigs coinvolgerà 2500 lavoratori a Taranto e 35 a Marghera. I sindacati hanno ottenuto, oltre alla riduzione sostanziale degli esuberi temporanei, anche la rotazione. Sarà bisettimanale per i lavoratori degli impianti a marcia ridotta. Sarà di una settimana ogni sei di cigs per gli 800 operai dei reparti fermi o chiusi: in questi casi i lavoratori saranno impegnati in corsi di riqualificazione e formazione.
Il passaggio dalla solidarietà alla cigs non comporterà ulteriori penalizzazioni di reddito: a questo fine il decreto Sud appena convertito in legge, stanzia infatti 24 milioni di euro nel 2017. Gli assegni di cigs quindi saranno pari al 70% della retribuzione, oltre alla maturazione dei ratei ai fini della pensione. Non ci saranno integrazioni da parte della Regione Puglia per quanto riguarda il sostegno al reddito. Potrebbe invece arrivare uno stanziamento della regione per la formazione.     

Soddisfatta la viceministro Teresa Bellanova, che ricorda quanto sia stata «complessa la trattativa» e parla quindi  di «risultato importante e per nulla scontato». Il governo - dice - «continuerà a monitorare la situazione con incontri bimestrali dedicati che io stessa presiederò, come ho proposto alle parti».

Anche i sindacati hanno tirato un sospiro di sollievo. «Abbiamo trovato il modo per alleviare l‘impatto su tutti i lavoratori e in particolare su quelli che in questi anni hanno maggiormente pagato la crisi in prima persona, con la definizione di un sistema di rotazione certo ed esigibile, sostenuto dalla formazione professionale» commenta una nota della Fim-Cisl, che sottolinea come l'accordo metta in sicurezza i lavoratori e il loro reddito durante tutta la fase prossima», quella delicata della vendita ai privati dello stabilimento e del conseguente nuovo piano industriale. «Il cammino per garantire prospettive e rilancio industriale è ancora lungo - conclude la nota - ma l‘accordo rappresenta un passo ulteriore in questa direzione». Ora - commenta Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm -  <è necessario non perdere altro tempo per il rilancio dell'azienda e verificare le prospettive del più

grande gruppo siderurgico italiano».

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Il Gazzettino