Alleggerimento dell’Irap, pur se in misura parziale per quest’anno e piena (dieci per cento) dal prossimo. Stretta sulle rendite finanziarie, la cui aliquota (esclusi...
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Sull’Irap la strategia è quella già delineata: un intervento sulle aliquote che imprese e lavoratori autonomi potranno iniziare a sfruttare già con il primo anticipo del prossimo giugno, relativo all’anno fiscale 2014. L’attuale aliquota base dovrebbe essere ridotta dal 3,9 al 3,7 per cento, e le altre verranno modificate in proporzione. Dal 2015, la discesa proseguirebbe al 3,5: 0,4 punti in meno ovvero poco più del 10 per cento del prelievo complessivo.
INTERVENTO TRASVERSALE
È confermata dunque la scelta di intervenire trasversalmente su questa imposta - così poco popolare tra coloro che sono chiamati a versarla - invece di mettere nel mirino una componente della base imponibile, come quella derivante dal costo del lavoro. Insomma il beneficio sarà uguale in proporzione per tutti i contribuenti.
A regime, l’intervento sull’imposta sulle attività produttive dovrebbe portare ad un calo del gettito di circa 2,4 miliardi: appunto il 10 per cento degli introiti complessivi, tolta la parte pagata dalle stesse pubbliche amministrazioni che è sostanzialmente una partita di giro. La compensazione sarà assicurata per un importo analogo dall’incremento dell’aliquota sulle rendite finanziarie, destinata a scattare dal primo luglio. Come promesso, la stretta risparmierà titoli di Stato e buoni postali, concentrandosi quindi sulle altre forme di investimento e di risparmio: dividendi, cedole di obbligazioni corporate, plusvalenze azionarie, ma anche interessi di conti correnti bancari e di conti di deposito. Se l’intenzione del governo è allineare il livello del prelievo a quello europeo, resta il fatto che la divaricazione tra la tassazione del risparmio ordinario e di quello canalizzato sui titoli di Stato inizia a diventare vistosa. Inoltre sugli investimenti si applica anche la mini-patrimoniale in misura del 2 per mille, dovuta a prescindere dalla redditività dei risparmi.
L’ASSISTENZA FISCALE
Come detto, è invece saltata la prevista riduzione dei compensi per Caf e patronati, per un importo di 167 milioni in due anni. La decisione è stata spiegata dallo stesso Renzi, che ha confermato la volontà di procedere il prossimo anno all’invio di 32 milioni di dichiarazioni precompilate a lavoratori dipendenti e pensionati. Con questa spinta al “fai da te”, i centri di assistenza fiscale dovrebbero avere meno lavoro ed a quel punto le risorse ad essi destinate dovrebbero essere effettivamente tagliate. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino