Fiat, stop allo stabilimento di Melfi: operai in cassa integrazione

Fiat, stop allo stabilimento di Melfi: operai in cassa integrazione
A causa dei lavori di ristrutturazione necessari per adeguare le linee alla produzione di due nuovi modelli (il Suv Jeep e la 500X), la Fiat ha deciso il fermo produttivo dello...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A causa dei lavori di ristrutturazione necessari per adeguare le linee alla produzione di due nuovi modelli (il Suv Jeep e la 500X), la Fiat ha deciso il fermo produttivo dello stabilimento di Melfi (Potenza) dal 7 al 20 ottobre prossimi. Lo ha reso noto il segretario regionale della Basilicata della Uilm, Vincenzo Tortorelli, sottolineando che nel periodo di fermo i circa cinquemila lavoratori della fabbrica lucana saranno collocati in cassa integrazione.




«Questa ulteriore comunicazione - ha aggiunto il rappresentante sindacale - è legata ai lavori di ristrutturazione dello stabilimento lucano ma rappresenta anche una continuazione della difficile fase congiunturale del settore automotive». Secondo la Uilm, «la fine del 2013 e l'inizio del 2014, si ripresentano complicati per i lavoratori, da un lato per la batosta per tutti coloro che possiedono o che vogliono acquistare un'auto, è infatti doppia: l'Iva sarà comunque aumentata e, per procrastinare di pochi mesi l'evento, si è pensato tanto per cambiare di aumentare sin da subito le accise sui carburanti».



«Tutto questo - ha proseguito Tortorelli - a fronte di una perdita del mercato delle immatricolazioni che ad oggi sfiora il -17% rispetto al mese di settembre del 2012. Poichè il trasporto su gomma in Italia la fa da padrone, per effetto degli aumenti delle spese di trasporto, aumenteranno anche tutti i prezzi dei beni. Con l'aumento dell'Iva che si applica anche ai carburanti, attiverà un giro vizioso che - ha concluso il segretario della Uilm lucana - farà aumentare ancora le merci, con l'effetto di aver distrutto centinaia di migliaia di posti di lavoro e di togliere speranza a chi è in cassa integrazione».
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino