Fattura elettronica, allarme commercialisti «Il sistema rischia di andare in tilt»

Fattura elettronica, allarme commercialisti «Il sistema rischia di andare in tilt»
VENEZIA - Il temuto imbuto di fine mese, vero banco di prova della nuova fattura elettronica ad un mese dal debutto, per l'Agenzia delle Entrate è...

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VENEZIA - Il temuto imbuto di fine mese, vero banco di prova della nuova fattura elettronica ad un mese dal debutto, per l'Agenzia delle Entrate è passato «senza particolari criticità». Qualche «perplessità» sul provvedimento però resta da parte dei commercialisti. Il presidente del Consiglio Nazionale, il veneziano Massimo Miani, denuncia come «il peso dei costi di questa innovazione gravi solo ed esclusivamente sui professionisti senza aver alcun tipo di beneficio. Il tema non è solamente fiscale, questo processo - avverte Miani - può mettere veramente in difficoltà le imprese: se non emettono fatture ai fornitori si ritardano gli incassi. Un fenomeno che se troppo esteso rischia di mettere in crisi l'intero sistema».

 
Tutta una serie di problemi si sta verificando tra l'altro in relazione all'archiviazione sostitutiva mediante ente certificatore (per la durata di 10 anni) che deve obbligatoriamente associarsi alla fattura. E' questo uno dei punti dolenti dell'intera procedura, quella dal costo più significativo. Creazione e gestione della fattura e la sua conservazione sono momenti distinti, nella maggior parte dei casi con contratti distinti.


Dal governo giungono intanto parole "concilianti" per errori nella fattura elettronica.
«Abbiamo scelto di non mettere in difficoltà i contribuenti e gli operatori, per cui in questa prima fase si chiuderà un occhio, anzi due, su errori e ritardi fatti in buona fede» spiega il sottosegretario all'Economia,  Massimo Garavaglia. «Siamo arrivati a 146 miliardi di imponibile e 17 miliardi di Iva - ha sottolineato invece il direttore dell'agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore - Non ravviso criticità almeno sotto un profilo tecnologico, la media di invii degli ultimi giorni è di 5 milioni contro gli 800 mila dei primi giorni di gennaio, con picchi fino a 7 milioni. Anche il numero degli scarti si sta lentamente riducendo ed è sceso al 5%». 


In materia fiscale, infine, il sottosegretario Garavaglia ha annunciato che il 2020 «sarà l'anno della flat tax per i dipendenti e per le persone fisiche» con un obiettivo «ambizioso, pluriennale ma concreto: abbassare l'Irpef per tutti e
portare la prima aliquota al 20%». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino