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Governi europei sul piede di guerra dopo che la Commissione ha proposto l’inclusione dell’energia nucleare, insieme al gas, nella classifica delle fonti verdi. Fermare l’avanzata della nuova tassonomia green proposta da Bruxelles potrebbe però rivelarsi, almeno per ora, un’impresa impossibile (e far segnare pure la prima battuta d’arresto europea per la nuova Germania). Ecco che i falchi affilano le unghie e si preparano a una doppia partita: politica anzitutto, visto che l’esecutivo Ue dovrà ufficializzare l’atto delegato entro fine mese e potrebbero ancora esserci margini per ritoccare il testo. Ma all’orizzonte prendono forma anche i contorni di una contesa legale.
Austria e Lussemburgo, che spalleggiano l’esecutivo tedesco del nuovo cancelliere Olaf Scholz nella ferma opposizione all’introduzione dell’atomo nella graduatoria che dà il bollino verde alle attività economiche sostenibili, hanno minacciato di aver attivato i propri servizi legali per ricorrere alla Corte di Giustizia dell’Ue nel caso in cui la Commissione dovesse tirare dritto per la propria strada e confermare il piano contenuto nella bozza trasmessa ai governi dei Ventisette pochi minuti prima dello scoccare della mezzanotte il 31 dicembre. La procedura perlomeno irrituale ha consentito - non senza qualche imbarazzo - a Bruxelles di rispettare l’impegno preso di far circolare il testo prima della fine dell’anno. «Un’azione notturna e nebulosa», ha accusato il ministro dell’Energia lussemburghese Claude Turmes, parlando di «provocazione dal punto di vista procedurale» che «in termini di contenuto nasconde il rischio di un ambientalismo solo di facciata».
Ma è a Berlino che si organizza dalle retrovie la resistenza al dossier tassonomia, anche a costo di rompere la tradizionale sintonia con la Francia, che è invece la principale sostenitrice dell’atomo green (del resto deve ai suoi reattori due terzi della produzione elettrica nazionale), alla testa di un gruppo bipartisan di almeno una dozzina di Stati: secondo i sostenitori (tra cui il Ppe, la principale famiglia politica dell’Eurocamera), il nucleare è una fonte di fatto a emissioni zero di Co2 se ne vengono limitati i costi ambientali dovuti allo smaltimento delle scorie (i progetti dovranno prevedere un piano di stoccaggio sicuro dei rifiuti, dice la bozza di Bruxelles).
I REATTORI
Parigi, che ha appena preso in mano le redini della presidenza semestrale del Consiglio, sulla tassonomia è pronta a dar battaglia dal posto di comando del conclave dei governi Ue.
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Il Gazzettino