La Bce e l'Ue lanciano un avvertimento al governo, con Mario Draghi che invita l'Italia a non contare sulla Bce per «finanziare il deficit» e dice di aspettare...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE ----> L'attacco di Moscovici al governo
Tutto verte attorno al tentativo del governo di ottenere margini di deficit, cui Bruxelles e Francoforte rispondono con qualche apertura ma anche ergendo un muro di contenimento. Ma il fatto che sullo sfondo ci sia il voto alle europee da un lato contribuisce ad alzare i toni, dall'altro racconta che in Europa si sta delineando una strategia: impedire che l'Italia, sul tema dei migranti e delle regole di bilancio, possa ergersi a campione dell'ondata 'populistà che vuole spazzare via l'establishment, arrivando al voto di maggio forte di ampie concessioni dopo aver forzato la mano. Una 'linea rossà come quella emersa dal voto, ieri all'Europarlamento, sulle sanzioni al governo ungherese di Viktor Orbàn. Inevitabile che Draghi sia in prima linea. Non è un segreto, fra le retrovie della maggioranza, che la forzatura sui conti pubblici punti a far leva sulla garanzia data dalla potenza di fuoco della Bce, dal 'quantitative easing' in grado di placare i mercati.
Draghi lo sa bene.
Il Gazzettino