Draghi, l'addio alla Bce: «Non ho rimpianti. Cosa farò? Chiedete a mia moglie»

Mario Draghi, 72 anni, dice addio alla Bce con l'ultima conferenza stampa da presidente sottolineando di aver cercato di rispettare il mandato nel miglior modo possibile e di...

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Mario Draghi, 72 anni, dice addio alla Bce con l'ultima conferenza stampa da presidente sottolineando di aver cercato di rispettare il mandato nel miglior modo possibile e di non aver rimpianti, senza poi escludere niente per il suo futuro. Dal 1° novembre, con la scadenza del mandato, il suo posto verrà preso da Christine Lagarde. Intanto l'istituto centrale, che oggi ha riunito il direttivo, ha deciso di mantenere l'impostazione altamente accomodante della politica monetaria, confermando gli attuali livelli dei tassi d'interesse e il piano di acquisto titoli (quantitative easing) da 20 miliardi al mese. 


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«I mercati non hanno frainteso , ma anzi hanno letto correttamente» il senso delle decisioni adottate a settembre dal Consiglio Direttivo della Bce, ha sottolineato ancora il presidente della Bce. «Quello che è successo dopo la nostra riunione di settembre mostra che le nostre decisioni erano giustificate» ha aggiunto.

 
Parlando poi della moneta unica Draghi ha sottolineato: «Dal 2013 a oggi la situazione è cambiata interamente. Tutti in Italia sanno e affermano che l' euro è irreversibile», ha affermato. «La popolarità dell' euro non è mai stata così alta, anche in Italia», ha aggiunto. 

«Come mi sento? Mi sento come qualcuno che ha cercato di rispettare il mandato nel miglior modo possibile», ha affermato il numero uno della Bce, spiegando di non aver rimpianti circa quanto fatto negli otto anni del proprio mandato. Draghi ha anche spiegato di non voler dare consigli all'ex direttore generale del Fondo monetario, Christine Lagarde, che prenderà il suo posto.

«Davvero non so. L'ho detto molte volte. Chiedete a mia moglie, ne sa più lei», ha quindi affermato Draghi, in risposta a una domanda sul suo futuro e sull'eventualità di un ingresso in politica e sull'ipotesi di una partecipazione alla corsa per la prossima presidenza della Repubblica, nel 2022. Draghi ha definito la sua esperienza alla Bce «intensa, profonda, affascinante».

«Sul regalo (un elmetto prussiano, ndr) ricevuto nel marzo 2012 dalla rivista Bild, c'è un vecchio proverbio tedesco che dice "Geschenkt ist geschenkt". Intendo tenerlo», ha scherzato ancora Draghi.

L'incontro con i giornalisti al termine di ogni Consiglio Direttivo «all'inizio è stato un obbligo che poi ho accettato e che ora era diventato un piacere. Per questo vi rivolgo ringraziamenti sinceri e non formali, perché la vostra interazione è stata essenziale: con le vostre domande avete stimolato la ricerca di una maggiore trasparenza aiutandoci a comunicare meglio». È stato infine l'omaggio rivolto ai giornalisti al termine dell'ultima conferenza stampa del suo mandato. «Senza il vostro ruolo, non credo che da sole le banche centrali sarebbero uscite dall'opicità» del passato, ha concluso Draghi.


 

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Il Gazzettino