«La ripresa sta diventando sempre più solida e continua ad ampliarsi», la «disoccupazione è scesa al livello più basso dal 2009», la...
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«Stiamo cominciando a vedere i primi segnali di una ripresa dell'inflazione» ma «l'inflazione sottostante è ancora sommessa», così come «la crescita degli stipendi», perciò «è ancora molto, molto presto per farci pensare di cambiare posizione sulla politica monetaria», ha sottolineato.
«Rimaniamo fermamente convinti che una quantità straordinaria di supporto alla politica monetaria è ancora necessaria per riassorbire l'attuale livello di risorse non utilizzate e perché l'inflazione rientri e si stabilizzi in modo duraturo intorno al 2% nel medio termine», ha sottolineato Draghi.
«Siamo pronti a sostenere le banche a riorganizzare le loro attività nella zona euro» in seguito alla Brexit, ma è «necessario che le banche si preparino in tempo», ha proseguito. «Molti dei rischi del processo di Brexit hanno a che fare con come il processo viene gestito, se viene gestito bene i rischi potrebbero non materializzarsi».
E poi: «È chiaro che mentre l'inflazione converge verso il nostro obiettivo e la convergenza diventa autosufficiente, i Paesi con alto debito e poca crescita affronteranno un conto degli interessi più alto.
Il Gazzettino