La corruzione mafiosa è in crescita e dall'emergenza Covid si temono effetti devastanti. È l'allarme lanciato dall'Anac, il cui presidente Francesco...
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«Sembrano riaffacciarsi in questi giorni ipotesi rischiose come quelle di un largo utilizzo dei 'super-commissarì, del 'modello Genovà per alcuni appalti sopra soglia, con amplissime deroghe, e l'affidamento diretto fino a 150.000 euro senza alcuna consultazione delle imprese. Non è togliendo le regole che il sistema funziona meglio. Al contrario, le deroghe indiscriminate creano confusione e le imprese non hanno punti di riferimento e si rischia di favorire la corruzione e la paralisi amministrativa».
«Dopo il provvedimento del 2019, vi è ora il rischio di uno sblocca cantieri-bis, con le stesse problematiche. Le perplessità che l'Autorità aveva su quel decreto trovano una conferma nei dati: a fronte di una crescita del mercato del 23%, quella degli appalti sotto soglia, oggetto delle semplificazioni normative, è stata di poco oltre il 10%. Dunque, non si è avuto nessun beneficio concreto, e il dato non deve stupire più di tanto: i cantieri più piccoli non avevano alcuna necessità di sblocco, perché già ci sono gli strumenti per avviare e chiudere velocemente le gare».
«Dietro consensi di facciata, abbiamo registrato resistenze, spesso silenziose e tenaci, accompagnate da tentativi di dipingere l'Autorità per quello che non è mai stata e si è sempre sforzata di non essere, come un intralcio o un produttore di nuovi vincoli, solo perché presente e attiva.
Il Gazzettino