Anac: corruzione mafiosa in aumento, effetti Covid devastanti

Corruzione, allarme Anac: effetti devastanti da emergenza Covid, mafie attive più che mai
La corruzione mafiosa è in crescita e dall'emergenza Covid si temono effetti devastanti. È l'allarme lanciato dall'Anac, il cui presidente Francesco...

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La corruzione mafiosa è in crescita e dall'emergenza Covid si temono effetti devastanti. È l'allarme lanciato dall'Anac, il cui presidente Francesco Merloni inoltre denuncia che l'Autorità viene percepita come «un intralcio». Il trend del fenomeno corruttivo delle mafie «è in continuo aumento. Nel 2019 sono stati comunicati 633 provvedimenti di interdittiva Antimafia, contro i 573 del 2018, il 10% in più, e dal 2015 siamo circa a 2.600. Il dato è molto preoccupante perché le organizzazioni criminali ricorrono sempre più spesso a sistemi corruttivi per raggiungere i loro scopi, approfittando anche delle situazioni emergenziali come quella in corso, con effetti devastanti sul sistema economico e sulle imprese sane, già pesantemente colpite dalla crisi». Così il presidente dell'Anac, Francesco Merloni


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«Sembrano riaffacciarsi in questi giorni ipotesi rischiose come quelle di un largo utilizzo dei 'super-commissarì, del 'modello Genovà per alcuni appalti sopra soglia, con amplissime deroghe, e l'affidamento diretto fino a 150.000 euro senza alcuna consultazione delle imprese. Non è togliendo le regole che il sistema funziona meglio. Al contrario, le deroghe indiscriminate creano confusione e le imprese non hanno punti di riferimento e si rischia di favorire la corruzione e la paralisi amministrativa».

«Dopo il provvedimento del 2019, vi è ora il rischio di uno sblocca cantieri-bis, con le stesse problematiche. Le perplessità che l'Autorità aveva su quel decreto trovano una conferma nei dati: a fronte di una crescita del mercato del 23%, quella degli appalti sotto soglia, oggetto delle semplificazioni normative, è stata di poco oltre il 10%. Dunque, non si è avuto nessun beneficio concreto, e il dato non deve stupire più di tanto: i cantieri più piccoli non avevano alcuna necessità di sblocco, perché già ci sono gli strumenti per avviare e chiudere velocemente le gare». 


«Dietro consensi di facciata, abbiamo registrato resistenze, spesso silenziose e tenaci, accompagnate da tentativi di dipingere l'Autorità per quello che non è mai stata e si è sempre sforzata di non essere, come un intralcio o un produttore di nuovi vincoli, solo perché presente e attiva. Le resistenze restano. Né si può immaginare un cambiamento immediato della cultura amministrativa». In precedenza Merloni ha anche stigmatizzato chi giudica «la normativa anticorruzione come un inutile aggravio. È un giudizio estremamente pericoloso».
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Il Gazzettino