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Il codice identificativo nazionale per gli affitti brevi, proposto da Forza Italia, entra nella manovra. Ad apprenderlo è l'Ansa da fonti di maggioranza e di governo al termine del vertice sulla manovra che ha confermato l'aumento al 26% dell'aliquota dalla seconda alla quarta casa messa in affitto fino a 30 giorni, specificando che per la prima resta al 21%. C'è l'impegno di destinare il gettito derivante - circa un miliardo di euro secondo stime circolate nella riunione - alla riduzione delle tasse sulla casa.
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Cosa è
Il CIR è il codice identificativo regionale della struttura, attraverso il quale un proprietario o gestore di case vacanza, b&b o qualsiasi altro affitto breve comunica ufficialmente l’inizio dell’attività al Municipio di competenza, adempiendo a tutti gli obblighi previsti. In linea generale, è buona norma riferirsi semplicemente al “codice identificativo”, in quanto la sigla CIR non viene utilizzata in tutte le regioni.
Cosa prevede la legge
La Legge che regolamenta questo aspetto è la n.58 del 28 giugno 2019, il cosiddetto “Decreto Crescita 2019”, che funge da conversione in legge del decreto 30 aprile 2019, n. 34.
Come richiederlo
Come si può capire dal testo della legge, il codice identificativo per affitti brevi è un argomento di competenza del Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo. Al comma 5c, si legge che con decreto del suddetto Ministero sono stabilite “le modalità con cui le informazioni contenute nella banca dati sono messe a disposizione degli utenti e delle autorità preposte ai controlli e quelle per la conseguente pubblicazione nel sito internet istituzionale del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo”.
Come ottenerlo
Non c’è ancora assoluta chiarezza al riguardo a come ottenere il codice identificativo per affitti brevi. In linea generale, in quanto la regolamentazione di vari aspetti del settore turistico è competenza delle regioni, è buona norma rivolgersi direttamente agli enti preposti della propria regione per ricevere ulteriori informazioni sulle modalità di rilascio del codice identificativo. Entrando inoltre in una tematica dall’importante aspetto fiscale, deve essere garantito l’accesso all’Agenzia delle Entrate ai dati relativi al codice identificativo.
Quando è obbligatorio
La normativa si esprime chiaramente su questo tema. I titolari di strutture ricettive o coloro che svolgono attività di intermediazione immobiliare (Property Manager), sono tenuti a inserire il CIR. L’inosservanza di tali disposizioni comporta sanzioni che vanno dai 500 ai 5000 Euro. Inoltre, se la violazione viene reiterata la sanzione pecuniaria è raddoppiata.
Affitti brevi, nuove regole
Plaudono al codice i gestori di affitti («l'unico modo per togliere l'abusivismo», dice l'associazione Aigab), che bocciano però l'aumento della cedolare: «complica le cose a chi fa le cose per bene» e «incentiva l'evasione». Il mercato degli affitti brevi, secondo Aigab, conta 640mila seconde case inutilizzate attualmente a reddito con affitti brevi, l'1,8% delle case esistenti in Italia; inoltre circa il 96% delle case online appartiene a proprietari singoli. Plaudono alle misure gli albergatori: un «passo deciso contro il Far West degli affitti brevi», dice l'Associazione Italiana Confindustria Alberghi; «ci auguriamo che l'iter parlamentare non peggiori il testo», aggiunge Federalberghi.
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