Lavoro, pensioni, giovani e donne: la Cgil scende in piazza in cinque città

Camusso (ansa)
«Siamo in piazza perché non c'è l'attenzione che deve essere data al lavoro, perché il governo ha disatteso gli impegni che aveva preso con noi...

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«Siamo in piazza perché non c'è l'attenzione che deve essere data al lavoro, perché il governo ha disatteso gli impegni che aveva preso con noi un anno fa sulla previdenza, perché bisogna dare una svolta anche sulla qualità del lavoro, perché bisogna pensare al futuro di questo Paese, in particolare ai giovani e alle donne, a cui continuano a non venir date risposte». Così la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, alla testa del corteo partito da piazza della Repubblica a Roma, per la giornata di mobilitazione nazionale accompagnata dallo slogan 'Pensioni, i conti non tornano'.


Camusso ha rimarcato la necessità di intervenire sul meccanismo automatico di innalzamento dell'età pensionabile legato all'aspettativa di vita, che «è un inseguimento continuo», e la necessità, quindi, di «rivedere una legge profondamente ingiusta». Cortei anche a Bari, Torino, Palermo e Cagliari.
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Il Gazzettino