Cassa integrazione, Tridico (Inps): «25mila senza Cig. Ma altri 130 mila sono in attesa»

Cassa integrazione, Tridico (Inps): «25mila senza Cig. Ma altri 130 mila sono in attesa»
Sono venticinquemila i lavoratori che aspettano i soldi della cassa integrazione da febbraio, inizio dell'emergenza sanitaria che ha mandato in tilt il Paese. Per le richieste...

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Sono venticinquemila i lavoratori che aspettano i soldi della cassa integrazione da febbraio, inizio dell'emergenza sanitaria che ha mandato in tilt il Paese. Per le richieste arrivate a giugno, oltre 130 mila, i pagamenti sono ancora in stand-by. La conferma è arrivata ieri dal presidente dell'istituto di previdenza Pasquale Tridico, ospite della trasmissione di Lucia Annunziata Mezz'ora in più, dove ha precisato che «fino a maggio è stato tutto pagato, tranne 25 mila posizioni in corso di verifica, mentre sono 134 mila le persone che hanno mandato le domande di cig a giugno». A conti fatti, ci sono dunque al momento circa 150 mila persone che aspettano di ricevere l'integrazione salariale.


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I RITARDI

A causa dei ritardi nei pagamenti della cassa integrazione nelle varie tipologie previste, l'Inps e il suo presidente Pasquale Tridico sono finiti nella bufera in queste ultime settimane. Nonostante gli sforzi, la cassa integrazione si è trasformata in una Waterloo per l'istituto guidato dal professore. Tridico ha sottolineato che sono state pagate, tra bonus, congedi, assegni e il resto delle prestazioni da erogare per effetto dei provvedimenti del governo contro la pandemia innescata dal coronavirus, «11 milioni di persone per 15 miliardi di euro». Mentre sui pagamenti anticipati ai lavoratori dalle aziende Tridico ha spiegato: «La cig è stata pagata in gran parte dall'Inps e il resto dalle aziende. Che le imprese anticipino la cig è una regola. Abbiamo il pagamento diretto che ha funzionato molto, per 5,3 milioni di prestazioni. Per 4,7 milioni di prestazioni invece le aziende hanno anticipato, ma sono soldi di cui rientreranno in possesso versando meno contributi». Il presidente dell'istituto ha cercato così di smarcarsi dalle critiche degli industriali. Proprio Confindustria nei giorni scorsi aveva sottolineato i gravi ritardi nelle erogazioni e precisato che le aziende avrebbero dovuto anticipare i soldi della cassa integrazione anche per le ultime quattro settimane di proroga. In pratica le imprese finora hanno anticipato i pagamenti con conguaglio Inps a circa la metà dei lavoratori raggiunti dalla cig. La maggior parte dei beneficiari in attesa dell'integrazione si trova al Sud, secondo le stime della Fondazione studi consulenti del lavoro, mentre sono almeno l'80 per cento le aziende che avrebbero esaurito le quattordici settimane di cassa integrazione previste e necessitano dunque di anticipare le ultime quattro settimane. Per il presidente dell'Inps però il bicchiere è mezzo pieno: «L'Inps si è dimostrato il cuore sociale del Welfare. Lo sforzo dell'istituto in questi mesi è stato straordinario ed enorme». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino