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Una maxi sanatoria sulle cartelle esattoriali di importo più basso per chiudere i conti con il passato e smaltire l’enorme arretrato che ingolfa gli uffici dell’Agenzia delle Entrate. Ecco il progetto al quale lavora il centro-destra uscito vincitore dalle urne del 25 settembre in vista della legislatura che si sta per aprire. «L’obiettivo - spiega una fonte di Fratelli d’Italia - non è una semplice riforma del sistema tributario ma l’apertura di una nuova era nei rapporti tra fisco e contribuenti, ispirata alla reciproca fiducia e al riequilibrio dei rapporti tra cittadini e Stato». Primo passo, appunto, una sanatoria ad ampio raggio sulle cartelle esattoriali.
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Il progetto che la nuova maggioranza sta mettendo a punto prevede una operazione di “Saldo e stralcio”, fino a 3mila euro (ma la Lega spinge per una soglia più elevata), per le persone in difficoltà (con il versamento del 20 per cento del debito e il taglio del restante 80 per cento) e, in caso di importi superiori, il pagamento dell’intera imposta maggiorata del 5% in sostituzione di sanzioni e interessi, con rateizzazione automatica in 10 anni.
La logica che ispira queste mosse parte da un elemento di fatto: la riscossione delle tasse, che pure è migliorata negli ultimi 15 anni dopo il passaggio dai privati allo Stato, funziona a singhiozzo, tanto che nel tempo si è accumulato uno stock di cartelle esattoriali di millecento miliardi. Circa ventitré milioni di italiani hanno una cartella esattoriale sul tavolo e la corte dei conti ha spiegato che di questi arretrati si può recuperare appena il 7%. «L’Agenzia Entrate - ha detto recentemente Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d’Italia - deve togliere di mezzo le cartelle inesigibili, perché lì non si potrà riscuotere niente e quindi bisognerà fare pulizia di quelle cartelle. Poi - ha proseguito Leo - abbiamo le cartelle di ammontare inferiore: se andiamo a mettere a raffronto queste cartelle da recuperare e il costo di recupero, il costo di recupero è superiore all’ammontare richiesto».
I TIMORI
La preoccupazione del centro-destra è evidente: da alcune settimane il blocco dell’invio delle notifiche fiscali agli italiani in difficoltà con la pandemia è stato rimosso ed ora una valanga di provvedimenti sta per abbattersi sui cittadini. Secondo i calcoli di Federcontribuenti, tra la fine del 2022 e i primi mesi del prossimo anno pioveranno 13 milioni di cartelle di pagamento. A questa montagna di carte, vanno aggiunte 2,5-3 milioni di cartelle che Agenzia delle Entrate e altri enti (come ad esempio l’Inps) stanno elaborando in queste settimane.
Il timore di Federcontribuenti è che questa massiccia operazione possa determinare anche una moltiplicazione degli errori. Su questo punto si fa riferimento alle statistiche degli ultimi 5 anni. Le cartelle esattoriali errate, ovvero le cosiddette cartelle pazze, sono circa il 56% delle emissioni. E gli errori principali (nel 30 per cento dei casi) riguardano la decadenza e la prescrizione del tributo o l’emissione di cartelle per tributi già pagati.
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Il Gazzettino