Qui! Group, fino a poche settimane fa il principale operatore italiano dei buoni pasto con una quota di mercato del 20%, è stata dichiarata fallita. Con sentenza 104/2018,...
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Sono centinaia gli esercizi commerciali, in tutta Italia, che vantano crediti per migliaia di euro nei confronti dell'azienda genovese che fa capo all'imprenditore Gregorio Fogliani per via delle decine di buoni pasto raccolti e mai saldati. E migliaia sono i lavoratori, soprattutto quelli della pubblica amministrazione, che si ritrovano tra le mani 'mazzettè di ticket che non sanno come spendere perché rifiutati dalla piccola e dalla grande distribuzione. Lo scorso 13 luglio la stessa Consip, la centrale d'acquisti della pubblica amministrazione, aveva detto stop ai buoni pasto della società risolvendo la convenzione in Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Lombardia e nel Lazio. «Reiterato, grave e rilevante inadempimento delle obbligazioni contrattuali» la motivazione. Lo scorso 7 agosto scorso anche Poste Italiane ha annullato il contratto di fornitura.
«Vedere gli sforzi di un settore così mortificati - sottolinea il direttore di Epat Torino, Claudio Ferraro -, fa male a tutti e deve indurre le forze politiche e il governo a riprendere con una normativa efficace, che curi l'interesse delle piccole imprese ed impedisca fenomeni e sviluppo di mercati, come quello dei buoni pasto, ormai allo scoperto e privi di ogni tutela».
Il Gazzettino