Borse choc per Grecia e petrolio chiude male anche Tokyo Listini nervosi in tutta Europa

Borse choc per Grecia e petrolio chiude male anche Tokyo Listini nervosi in tutta Europa
I listini europei, dove ieri sono stati bruciati 200 miliardi di euro, hanno provato a rialzare la testa dopo il tonfo generato dall'inarrestabile crollo del prezzo del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I listini europei, dove ieri sono stati bruciati 200 miliardi di euro, hanno provato a rialzare la testa dopo il tonfo generato dall'inarrestabile crollo del prezzo del petrolio e dalle tensioni sulla Grecia.


Ma l'ottimismo è durato poco. Dopo un avvio positivo sono passati in territorio negativo per poi riportarsi in attivo. Un percorso altalenante, dove domina la volatilità, non certo la fiducia.



Valori altalenanti. Parigi segna +0,2%, Francoforte +0,3%. A Milano +0,5% per il Ftse Mib e +0,4% per il Ftse All Share.




Cedono anche le asiatiche. Mentre si estende alle borse asiatiche l'ondata ribassista. Dopo i tonfi dei listini europei e la seduta difficile di Wall Street, Tokyo ha ceduto il 3,02% nel finale, Taiwan il 2,43%, Seul l'1,74% e Sydney l'1,57%. Hong Kong e Mumbai, ancora in contrattazione, perdono l'1,25% e il 2,15% mentre limita i danni Shanghai (-0,11%).



L'analisi. Le ragioni che hanno innestato la forte ondata di vendite ieri continuano, quindi, a preoccupare i mercati anche questa mattina. Il petrolio è ormai stabilmente sotto quota 50 dollari e sta cedendo un altro 1,62% a 49,23 dollari al barile.



Il "pericolo" greco. L'euro, poi, resta sotto pressione anche dopo che Syriza (che ha annunciato una serie di riforme che vanno contro i propositi di austerity promessi finora alla Ue), il partito di sinistra greco dato come possibile vincitore delle elezioni del 25 gennaio, ha cercato di tranquillizzare ancora un volta sul fatto che non voglia uscire dalla moneta unica. In una situazione di incertezza predomina quindi la volatilità.



Borsaitaliana. Oltre all'Eni, arretra anche Snam (-1,32%) dopo che Ubs ha tagliato il giudizio sul titolo a "neutral" da "buy". Il settore industriale è debole: Fca -1,85%, Finmeccanica -1,35% e Prysmian -1,29%. I bancari vedono Intesa Sanpaolo in calo dello 0,17%, Unicredit dello 0,69% e Mps dell'1,64%. Bene, invece, Enel (+1,45%) e Enel Green Power (+1,31%) grazie ad alcuni report positivi di Ubs e Rbc. Nel resto d'Europa bene Danone (+1,45%) e Basf (+1%) mentre arretrano i bancari, da Credit Agricole (-0,82%) a Deutsche Bank (-0,64%).
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino