Borse europee deboli dopo gli stress test della Bce. Mps e Carige a picco

Borse europee deboli dopo gli stress test della Bce. Mps e Carige a picco
Borse europee deboli con gli investitori che accolgono con cautela i risultati della valutazione (Comprehensive Assessment) condotto dalla Banca centrale europea (Bce) e...

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Borse europee deboli con gli investitori che accolgono con cautela i risultati della valutazione (Comprehensive Assessment) condotto dalla Banca centrale europea (Bce) e dall'European Banking Authority (Eba) sulla solidità delle banche europee. Giù Piazza Affari, indebolita dal crollo di Mps e Carige, bocciate dagli esami di Francoforte.




Torna a scendere intanto il differenziale tra Btp ebund tedesco: lo spread si attesta a 157 punti base, con un calo di 4 punti, mentre il rendimento del titolo italiano a 10 anni si attesta al 2,47%.



A Piazza Affari l'indice guida Ftse Mib, dopo un avvio in rialzo, cede circa due punti percentuali zavorrato dal tracollo di Mps, con un ribasso del 17%. Banca Carige perde invece il 15%.



Positivo invece Banco Popolare (+3,57%), promosso degli stress test della Bce. Alle prese con i test di Francoforte anche Unicredit, che registra un rialzo dell'1,78%.



Secondo gli analisti di Equita per Mps, bocciata agli stress test con un fabbisogno di capitale da 2,1 miliardi (comprende anche il miliardo di Monti Bond), la Bce «non ha permesso di incorporare i benefici del piano di ristrutturazione approvato dall'Ue e ha imposto di ipotizzare il rimborso di 750 milioni di Monti bond: secondo noi emerge una moral suasion evidente per considerare a breve ipotesi di aggregazione».



Secondo gli esperti quindi bisogna ipotizzare «un aumento di capitale da 1,5 miliardi» anche perché Mps «non dispone di molte alternative ad un nuovo aumento: la cessione della quota nella joint venture assicurativa potrebbe garantire un contributo di soli 280 milioni».



Per gli analisti di Ig inoltre «la mancanza di un piano dettagliato sulle prossime strategie da attuare per ricoprire le esigenze di capitale legate agli stress test, può alimentare la speculazione del mercato verso un possibile aumento di capitale». «Il deficit risulta essere troppo elevato da essere colmato solo con l'emissione di un bond Tier 1 o dalla cessione di rami di azienda, come Consum.it. L'ipotesi poi di una fusione o vendita rimangono molto improbabili al momento, sia per le notevoli dimensioni dell'istituto sia per la difficoltà che la banca sta incontrando nel recuperare redditività. Il mercato potrebbe portare il titolo verso i minimi di due settimane fa».



Per Carige, poi, bocciata con una mancanza di capitale (shortfall) di 813 milioni, la banca ha già optato per un aumento capitale fino a 650 milioni. Equita ricorda che «Carige è evidentemente destinata ad un'aggregazione, ma in vista dell'aumento di capitale manteniamo una view cauta». Ig invece ritiene che Genova «grazie alle garanzie di Mediobanca» potrà «riuscire a colmare lo shortfall di capitale evidenziato dagli stress test. Rispetto a Mps, crediamo che Carige possa essere coinvolta nel processo di consolidamento del settore bancario italiano che pensiamo possa partire a inizio 2015». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino