Borse in volo, Milano +4%. Scatta anche Tokyo: +7%

Borse in volo, Milano +4%. Scatta anche Tokyo: +7%
Piazza Affari di gran passo in avvio di seduta. Trainato dai bancari il Ftse Mib arriva a guadagnare il 3,85% a 17.141 punti. Prosegue la corsa di Mps (+9,76%, Banco Popolare...

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Piazza Affari di gran passo in avvio di seduta. Trainato dai bancari il Ftse Mib arriva a guadagnare il 3,85% a 17.141 punti. Prosegue la corsa di Mps (+9,76%, Banco Popolare (+8%), Bper (+7,15%), Unicredit (+6,5%). Su anche Fiat Chrysler, che vanta un progresso superiore al 6%.


Seconda giornata di rimbalzo dunque per i mercati del Vecchio continente, che sembrano decisi a proseguire in un trend di rimonta, dopo i corposi guadagni incassati lo scorso venerdì.

Il petrolio è in calo dello 0,82% a 29,2 dollari per barile. Anche lo spread scende e raggiunge 131 punti base (7 punti base), con il rendimento del Btp a 10 anni che si posiziona all'1,60%.

Tra le principali Borse europee, exploit di Francoforte, che mostra un rialzo del 3,02%, su di giri Londra (+2,2%), e acquisti a piene mani su Parigi, che vanta un incremento del 3,59%.

Meglio Piazza Affari, con l'indice guida Ftse Mib in rialzo del 4%. In cima alla classifica dei titoli guida troviamo Saipem che fa un salto dell'11,88%, nonostante i timori di un possibile downgrade del rating da parte di S&P e l'analogo avvertimento arrivato da Moody's. Mentre il management sta cercando di dare un colpo al business, dopo l'aumento di capitale, la società ha precisato che per la questione della Nigeria non avrà impatti finanziari negativi.

Pioggia di denaro sulle banche, specie le più bersagliate dalle vendite in precedenza: Banca Mps guadagna il 9,65%, Banco Popolare il 9,26% ed Unipol l'8,58%. 

Balza anche la Borsa di Tokyo, che ignora i dati che evidenziano la contrazione del Pil e termina con un rialzo del 7,16%, superando quota 16.000, dopo aver fatto segnare lo scorso venerdì la maggiore flessione settimanale (-11%) in 8 anni. L'indice Nikkei ha segnato un progresso di 1.069,97 punti a quota 16.022,58.

A spingere il listino l'indebolimento della valuta giapponese, a quota 113,92 yen sul dollaro, che spinto gli acquisti sui titoli delle aziende esportatrici, mentre l'intervento della banca centrale in Cina sul tasso di cambio dello yuan è riuscita a limitare la volatilità dei mercati finanziari, consentendo una ripresa delle valutazioni sul comparto bancario.


Il pil giapponese ha fatto segnare una contrazione congiunturale dello 0,4% nel periodo ottobre-dicembre, con un dato annualizzato in calo dell'1,4%. 

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Il Gazzettino